Cosa fare dopo una abbuffata bulimica? Ecco 8 consigli per recuperare il benessere psico fisico, non vanificare tutti gli sforzi e continuare a lottare contro i disturbi alimentari.
INDICE:
Che cos’è un’abbuffata bulimica
- Non compensare
- Bevi
- Fai “respirare” il corpo
- Non isolarti sui social
- Non saltare i pasti
- Riparti come se nulla fosse
- Scrivi il Diario delle Abbuffate
- Chiedi aiuto
Che cos’è un’abbuffata bulimica
Per abbuffata bulimica si intende il momento nel quale la persona che soffre di bulimia nervosa, binge eating – o in generale di comportamenti disordinati con il cibo “sotto soglia” – mangia in maniera incontrollata delle quantità di cibo molto grandi, senza nessun limite o freno, in un tempo molto più breve rispetto a quello considerato “normale” per un pasto.
Durante l’abbuffata la persona non riesce a fermarsi, anche se è consapevole di quello che sta facendo: durante questo momento ci si sente completamente appagati e felici, ma le cose cambiano un attimo dopo.
Nel momento in cui l’abbuffata compulsiva volge al termine, infatti, le sensazioni diventano negative: si prova vergogna per quello che si è fatto, disgusto per sé stessi e una fortissimo senso di impotenza. Tutto ciò porta ad attivare il sistema compensatorio per cercare di tornare in equilibrio (digiuno restrittivo, vomito autoindotto).
Se la persona non riesce a reagire, di conseguenza, entra in un circolo vizioso e di reiterizzazione del comportamento, pensando che non ci sia via d’uscita. Cosa fare, dunque, dopi una abbuffata bulimica? Vediamo insieme 8 consigli per reagire prontamente!
1. Non compensare
Anche se sembra il comportamento più naturale di questo mondo, la compensazione è proprio il meccanismo che porta ad abbuffarsi un’altra volta!
Tutti i metodi compensatori dei disturbi alimentari, d’altra parte, hanno in comune il fatto che, dopo essere stati compiuti, proprio così come suggerisce l’aggettivo “compensatorio”, ci si senta erroneamente compensati.
“Ho mangiato troppo, mi sono abbuffato, ma non è così grave perché poi ho vomitato tutto/ digiunato/ preso i lassativi/ corso 3 ore, ecc. ecc”.


Questo ragionamento, però, portando la persona a giustificarsi e sentirsi meglio pensando di “limitare i danni”, aumenta la probabilità di ricadere “perché tanto poi si può porre rimedio”.
Senza contare, ovviamente, lo shock violento provocato al corpo proprio dalle pratiche improprie delle compensazioni (autoinduzione del vomito, utilizzo massiccio di lassativi, digiuno rigidissimo e attività fisica eccessiva.)
2. Bevi
Bere è importantissimo, e lo sappiamo. Ma è fondamentale nella fase successiva alla abbuffata. Oltre al fatto che l’idratazione del corpo permette lo svolgimento di tutte le sue funzioni fisiologiche, del resto, l’acqua aiuta l’organismo ad eliminare ciò che al nostro corpo non serve, specie se in eccesso di scarti metabolici.
Dopo un’abbuffata quindi, prenditi del tempo, fermati e bevi acqua naturale. Mi raccomando: ricordati di bere l’acqua in maniera graduale e lenta, poiché un’ingestione troppo veloce o di una quantità troppo elevata potrebbe portare ad una sensazione di eccessivo gonfiore o al vomito.
3. Fai “respirare” il corpo
Dopo un’abbuffata, respira nel vero senso della parola: siediti, prendi tempo, chiudi gli occhi e respira lentamente (o medita anche).
Ascolta per tutto il tempo che ritieni necessario il tuo corpo, non respingere il suo essere e controlla con la respirazione la tua mente. I respiri devono essere profondi e lenti, con l’inspirazione che inizia dal naso per terminare con l’espirazione dalla bocca. Focalizza la tua attenzione e le tue energie sulle tossine che lentamente vanno via, con i loro tempi e i loro ritmi, accompagnati dal respiro.
4. Non isolarti sui social
Un altro punto fondamentale dopo un’abbuffata è quello di non isolarsi, anche se vorremmo sprofondare nel letto (io lo so, ci sono passata) e magari sui social per secoli.
A prescindere dal discorso del digital detox, però, i social possono rappresentare un terreno davvero insidioso se sei reduce da una abbuffata, poiché ci danno la sensazione di essere “perennemente sbagliati”, specie se seguiamo assiduamente profili su diete proteiche, fitness addiction o thininspiration.
Dopo un’abbuffata compulsiva, dunque, è importantissimo non chiudersi in sé stessi navigando online, ma uscire! Fare qualcosa che ci faccia stare bene – bagnarci i capelli sotto la pioggia, passeggiare, guardare le api che ronzano, comprare un libro o incontrare un volto amico… sono le migliori opzioni “social” che tu possa desiderare in quel momento difficile.
5. Non saltare i pasti
Dopo che ci si è abbuffati di dolci, uno tra i primi pensieri sarà proprio quello di digiunare: tale scelta, però, è un altro errore molto grave da evitare assolutamente.
Il digiunare o il saltare i pasti se soffri di disturbi alimentari, lo abbiamo appena visto, è un sistema compensatorio che porta alla cronicizzazione del comportamento disordinato con il cibo:
mi abbuffo = poi digiuno/ salto i pasti = non è così grave la mia abbuffata, ho recuperato = posso ripetere il mio atteggiamento = ricompenso.
Saltare i pasti, inoltre, porta ad una sensazione di fame maggiore dopo un certo periodo di tempo e, quindi, ad una maggiore possibilità di mangiare un’altra volta in maniera eccessiva rispetto alle quantità considerate sane per il corpo.


6. Riparti come se nulla fosse
Dopo l’abbuffata è facile che tutte le sensazioni negative di cui abbiamo parlato affiorino inesorabilmente: eppure, anche se sembra impossibile, per combattere in miniera continuativa ed efficace qualsiasi DCA è importante ricominciare da capo come se nulla fosse accaduto.
Bisogna prendere alcune accortezze, è chiaro, come ad esempio quelle suggerite finora, ma poi dobbiamo anche cercare di andare avanti in tutta normalità, sia per superare il momento down sia per evitare le famose ricadute del “tanto ormai”.
Dopo un’abbuffata compulsiva, quindi, ricomincia da dove ti sei fermato: pianifica nei tempi e nei modi salutari i pasti con consapevolezza, la tua vita e la tua routine preterite e procedi con disciplina senza gettare all’aria il tuo benessere psicofisico.
7. Scrivi il Diario delle Abbuffate
Nel percorso BED LIONS per combattere abbuffate e disturbi alimentari, consiglio ai miei studenti l’utilizzo di un Diario delle Abbuffate (ovviamente gli studenti hanno quello legato al percorso).
In che cosa consiste il diario delle abbuffate? In uno strumento per “entrare con tutte le scarpe” dentro il nostro problema con il cibo. Quali emozioni provi prima, durante e dopo? Scriverle su carta e saperle riconoscere e rileggere, infatti, può darti una grande mano per recuperare la lucidità necessaria per fronteggiare proprio nel momento peggiore il “mostro dei DCA”.
8. Chiedi aiuto
Chiedere aiuto è quasi certamente la parte più difficile, poiché diventa un’ammissione pubblica che ciò che sta succedendo è davvero un insormontabile problema da risolvere.
Ma non è così: chiedere aiuto non ci renderà più vulnerabili, fragili, insicuri e giudicati… chiedere aiuto ci renderà liberi!
Liberi di ammettere che tutti hanno bisogno di aiuto, liberi di intraprendere un percorso di rinascita con con il cibo ma anche con noi stessi.
Esistono tante terapie, mediche o naturali, o il supporto di un coach specializzato sui disturbi alimentari.


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Mi chiamo Melania Romanelli e sono una Coach alimentare. Dopo 20 anni di lotta contro il mio disordine alimentare ho vinto la mia battaglia, e oggi aiuto le persone con le problematiche alimentari a vincere questa sfida.
Dal 2019 ho creato il PERCORSO BED LIONS, la prima piattaforma online per combattere le problematiche alimentari con il supporto del coaching e del mentoring, che sta già aiutando centinaia di persone in Italia.
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