Colpiscono circa 2 milioni di persone in Italia, ma sono una delle problematiche alimentari meno assistite in Italia: sono le abbuffate compulsive. Ecco come uscire dalle abbuffate compulsive.
Un cocktail di tanti fattori
Le abbuffate compulsive sono il risultato di problemi psicologici e/o emotivi legati ad un’immagine negativa del corpo o ad un pessimo rapporto con lo specchio e la bilancia. Un ciclo “mangia, pentiti, digiuna, ripeti” che porta all’odio profondo verso sé stessi e ad un senso di fallimento legato alle frequenti ricadute.
Anche diete troppo restrittive possono contribuire alla nascita del disturbo alimentare e alla fame compulsiva: il corpo si stanca di continue privazioni e ricerca proprio quei cibi considerati proibiti, poi restrizioni e sensi di colpa e si ricomincia da capo.
Inoltre, il cibo si carica di significato e diventa spesso l’unico modo per affrontare le emozioni negative, un vero e proprio conforto dai problemi quotidiani.
La compensazione non serve
Durante un’abbuffata è difficile fermarsi perché è forte il senso di appagamento. Immediatamente dopo, però, le cose cambiano e le emozioni diventano negative: vergogna, disgusto, senso di fallimento e impotenza.
Da qui si attiva un sistema compensatorio per tornare in equilibrio e riprendere il controllo: vomito, digiuno, diete restrittive, purging. Tutti meccanismi cercati con disperazione ma che, purtroppo, oltre ad essere pericolosi non fanno altro che reiterare le abbuffate compulsive.


Cosa fare dopo un’abbuffata compulsiva
Ecco i principali comportamenti se vuoi uscire dalla catena delle abbuffate compulsive:
- non compensare: la compensazione è proprio il meccanismo che porta ad abbuffarsi un’altra volta;
- bere molto: reidratatarsi per eliminare ciò che al corpo non serve;
- far “respirare” il corpo: sedersi, respirare con consapevolezza e rilassarsi;
- non isolarsi: in particolare sui social, dove è forte la sensazione di sentirsi perennemente sbagliati;
- non saltare i pasti: il digiuno è un errore grave ed un comportamento compensatorio che non fa altro che portare ad una nuova abbuffata, in un circolo vizioso senza fine;
- imparare a gestire le ricadute: ripartire senza sensi di colpa dalla propria routine e con la consapevolezza che le ricadute aiutano a fortificarsi;
- scrivere un diario: appuntare gli episodi di abbuffata e tutte le emozioni precedenti e post;
- chiedere aiuto: ammettere di avere un problema è il primo passo necessario per rinascere e liberarsi definitivamente dall’ossessione del cibo.
Ti capita di abbuffarti in maniera compulsiva? Raccontami cosa ti succede!


*DISCLAIMER: Il materiale e le informazioni contenute nel presente sito sono state elaborate soltanto a scopo informativo: non devono essere considerate consulenza medica, né costituiscono una relazione medico-paziente, né una diagnosi o autodiagnosi. Pertanto, ogni decisione presa sulla base di queste indicazioni è personale: l’autrice e la proprietà non possono essere ritenuti responsabili dei risultati o delle conseguenze di un qualsiasi utilizzo o tentativo di utilizzo delle informazioni pubblicate su questo sito. La proprietà del sito e gli autori, inoltre, non si assumono alcuna responsabilità in caso di omissioni di informazioni, refusi o errori di trascrizione in qualsiasi dei contenuti pubblicati. La proprietà del sito si rende disponibile a correggere, migliorare e ampliare i contenuti e ad accogliere eventuali segnalazioni, al fine di offrire un servizio d’informazione sempre aggiornato e attendibile.




Mi chiamo Melania Romanelli e sono una Coach alimentare. Dopo 20 anni di lotta contro il mio disordine alimentare ho vinto la mia battaglia, e oggi aiuto le persone con le problematiche alimentari a vincere questa sfida.
Dal 2019 ho creato il PERCORSO BED LIONS, la prima piattaforma online per combattere le problematiche alimentari con il supporto del coaching e del mentoring, che sta già aiutando centinaia di persone in Italia.
Scopri di più su Melania!