L’obesità è un disturbo alimentare? In questo articolo tra analogie e differenze spiego il legame sottile tra disturbi alimentari, specie anoressia e bulimia, e la malattia dell’obesità.
INDICE:
- Il legame tra anoressia, bulimia e obesità
- L’obesità è un disturbo alimentare?
- Obesità vs. Alimentazione incontrollata
- L’obesità infantile: un allarme pressante
- Obesità e disturbi dell’immagine corporea
- Le conseguenze dell’obesità
Il legame tra anoressia, bulimia e obesità
I disturbi alimentari più famosi – anoressia e bulimia nervosa in primis – sono stati tradizionalmente considerati del tutto separati dall’obesità.
Chiamati anche “malattie del benessere”, i disordini alimentari (DCA) sono sindromi spesso “figlie” della società occidentale – che dà un’enfasi eccessiva a peso, forma e aspetto – e che vengono trattate con terapie psicologiche, cognitivo comportamentali o interventi di coaching.
L’obesità, al contrario, è stata considerata da sempre una malattia medica con origini metaboliche e genetiche, trattata dalla medicina tradizionale, dietetica, farmacologica o chirurgica.
Eppure… anoressia, bulimia e obesità sono assolutamente connesse tra di loro. E in questo articolo vi spiego perché, cominciando dalle cause che li accomunano.
Le cause comuni di anoressia, bulimia e obesità
Seguendo il trend di ricerca del National Institute of Health degli Stati Uniti, ritengo che distanziare i DCA dall’obesità sia fondamentalmente imperfetto e che la ricerca e il trattamento di entrambi i tipi di disturbi sarebbero meglio serviti da un maggiore approfondimento delle componenti psicosociali dell’obesità e delle componenti biologiche e genetiche dei disturbi alimentari.
Esistono, infatti, somiglianze nel fenotipo – come tentativi eccessivi di controllo del peso, comportamenti di alimentazione incontrollata – e nei fattori di rischio quali bassa autostima, abuso e abbandono infantile, dieta, esposizione ai media, insoddisfazione dell’immagine corporea, episodi di bullismo, che li avvicinano molto.
L’evidenza scientifica, dunque, suggerisce che questi disturbi avranno fattori di suscettibilità sia condivisi che distinti: alcuni predispongono alla nascita di entrambi i tipi di disturbo, alcuni spingono in direzioni opposte (o disturbo alimentare o obesità).


L’obesità è un disturbo alimentare?
In effetti, la domanda sorge spontanea. Anche se non è stato ancora stabilito a livello medico se l’obesità sia effettivamente o meno un disturbo alimentare, sta di fatto che le assonanze con i disturbi del comportamento alimentare sono troppe per essere ignorate (così come le interconnessioni).
L’obesità è caratterizzata da una smodata ed incontrollata assunzione di cibo, spesso in maniera volontaria, non direttamente collegata al controllo del peso, dell’alimentazione o della forma corporea.
Se i disturbi alimentari sono collegati strettamente alla incapacità di gestire le emozioni, dunque, l’obesità è caratterizzata dal sistema emozionale compensatorio “mangio = sto meglio”.
Nel momento in cui si mangia ci si sente bene sia fisicamente che emotivamente; non avendo particolare preoccupazione per la forma fisica, inoltre, la pratica alimentare incontrollata viene perpetrata senza alcun tipo di limitazione. Addirittura, secondo alcune ricerche scientifiche, il grasso corporeo verrebbe visto come una vera e propria corazza, una forma di difesa dagli “attacchi esterni” di situazioni/ persone.
Obesità vs. Alimentazione incontrollata
Anche la diade obesità ed alimentazione incontrollata è estremamente forte, ma scorretta.
Molte persone che soffrono di alimentazione incontrollata tendono a sviluppare l’obesità o il sovrappeso come conseguenza delle abitudini alimentare disordinata. La maggior parte delle persone che soffrono di Binge Eating va incontro e sviluppa diversi gradi di obesità, certo, poiché non è presente nessuna pratica di compensazione per il controllo del peso.
Questo non significa, comunque, che tutte le persone che soffrono di obesità soffrano anche di alimentazione incontrollata, dal momento che l’aumento di peso potrebbe essere determinato da altri fattori anche medici (disfunzioni della tiroide, ad esempio).
L’obesità infantile: un allarme pressante
L’obesità infantile è un problema che ormai affligge tutto il mondo occidentale: ogni anno il numero di bambini affetti da obesità infantile è in continuo aumento e non accenna a diminuire (i dati sono dell’Organizzazione Mondiale della Sanità).
Tra le cause dell’obesità infantile, la cui scoperta potrebbe fungere da immediata prevenzione per le famiglie, i fattori preponderanti rimangono tre: familiarità, abitudini alimentari disordinate e sedentarietà.
Analizziamole insieme.


Familiarità
È un fattore molto importante: basti pensare che un bambino con i genitori entrambi moderatamente o gravemente obesi avrà l’80% di probabilità in più di sviluppare sovrappeso e obesità.
Abitudini alimentari disordinate
Un altro punto dominante: le abitudini alimentari quali base di una buona salute del bambino.
Attenzione: svezzamento precoce, allattamento artificiale, eccessivo introito proteico (in particolare di origine animale), eccesso di grassi e zuccheri in cibi confezionati o raffinati, carenza di carboidrati complessi e fibre…
E ancora… ritmi alimentari scoordinati (saltare la colazione, doppie porzioni ai pasti, merende con snack) sono tutti comportamenti che concorrono nello sviluppo di un possibile peso corporeo superiore alla norma o all’obesità.
Sedentarietà
Fin da piccoli i bambini vengono abituati a forme di intrattenimento digitali che li costringono a passare molto tempo seduti (cartoni, video giochi ecc.).
In aggiunta, l’attività sportiva potrebbe essere relegata ad attività extra una tantum, ma non adottata come stile di vita già dalla famiglia (preferire una passeggiata a piedi all’auto, passeggiare quotidianamente, giocare all’aria aperta ecc.).
La prevenzione e l’apprendimento delle corrette tecniche alimentari e stili di vita da parte delle famiglie, dunque, è decisiva per la lotta contro patologie infantili e alimentari allarmanti.
Obesità e disturbi dell’immagine corporea
Le persone che soffrono di obesità, anche se non necessariamente come abbiamo visto prima, potrebbero soffrire anche per la proprio immagine corporea.
Come ben sappiano, nella nostra società obesità sovrappeso e una forma corporea “non canonica” non sono socialmente accettate, tanto che sta diventando una componente di malessere mentale molto presente e pressante.
Chi soffre di obesità, del resto, si trova di fronte un mondo “atletico” e “in forma”, il che porta inevitabilmente a vivere una situazione di ansia circa la propria immagine corporea.
Così come accade nel DCA della bigoressia, le persone evidenziano dei grandi livelli di insoddisfazione riguardo l’immagine corporea – che a volte diventa una forma grave di dispercezione – che possono portare a problematiche ancora più grandi come depressione, isolamento sociale e fenomeni di auto lesionismo.
Le conseguenze dell’obesità
Le conseguenze dell’obesità sono moltissime ed alcune estremamente gravi per la persona. Le persone con obesità medio grave, infatti, hanno un rischio maggiore di sviluppare diverse patologie quali diabete, ictus, infarto, apnee, problemi a carico delle articolazioni, infertilità, disturbi della sfera sessuale, disturbi ginecologici, reflusso gastroesofageo, calcoli della colecisti, disturbi dell’umore ed un forte aumento di casistiche di tumore.
L’obesità, inoltre, è un importante fattore di mortalità e di abbassamento dell’aspettativa di vita: le persone che soffrono di obesità grave, infatti, vedono la loro aspettativa di vita ridotta di 7/10 anni.
Un altro dato da considerare, infine, è il peggioramento generale della qualità di vita, poiché tale disturbo riesce ad intaccare ogni singolo aspetto della persona.
Soffri di obesità?
Prenota la tua consulenza gratis con me… scopriremo insieme come migliorare il tuo stile di vita alimentare per sempre!




*DISCLAIMER: Il materiale e le informazioni contenute nel presente sito sono state elaborate soltanto a scopo informativo: non devono essere considerate consulenza medica, né costituiscono una relazione medico-paziente, né una diagnosi o autodiagnosi. Pertanto, ogni decisione presa sulla base di queste indicazioni è personale: l’autrice e la proprietà non possono essere ritenuti responsabili dei risultati o delle conseguenze di un qualsiasi utilizzo o tentativo di utilizzo delle informazioni pubblicate su questo sito. La proprietà del sito e gli autori, inoltre, non si assumono alcuna responsabilità in caso di omissioni di informazioni, refusi o errori di trascrizione in qualsiasi dei contenuti pubblicati. La proprietà del sito si rende disponibile a correggere, migliorare e ampliare i contenuti e ad accogliere eventuali segnalazioni, al fine di offrire un servizio d’informazione sempre aggiornato e attendibile.




Mi chiamo Melania Romanelli e sono una Coach alimentare. Dopo 20 anni di lotta contro il mio disordine alimentare ho vinto la mia battaglia, e oggi aiuto le persone con le problematiche alimentari a vincere questa sfida.
Dal 2019 ho creato il PERCORSO BED LIONS, la prima piattaforma online per combattere le problematiche alimentari con il supporto del coaching e del mentoring, che sta già aiutando centinaia di persone in Italia.
Scopri di più su Melania!