L’anoressia è un disturbo alimentare che lascia importanti conseguenze a lungo termine sia fisiche che psicologiche, anche dopo la guarigione. Cerchiamo di approfondire la tematica.
INDICE:
- Anoressia: rischio di danni a lungo termine
- Anoressia: conseguenze fisiche
- Le conseguenze psicologiche a lungo termine
- Le conseguenze sono reversibili?
Anoressia: rischio di danni a lungo termine
Come per gli altri disturbi alimentari, anche l’anoressia nervosa entra in punta di piedi nella vita delle persone stravolgendola fino ad una totale perdita di controllo.
Il comportamento anoressico inizia di solito con una volontà di controllare il peso corporeo attraverso diete restrittive e il conteggio maniacale delle calorie, in cui la privazione del cibo è dettata dal forte terrore d’ingrassare. Il soggetto non ha la percezione della pericolosità del suo comportamento alimentare, ma la determinazione a voler controllare le proprie misure corporee.
Rilevare per tempo rischi e sintomi, però, è fondamentale per intervenire in maniera appropriata ed efficace, bloccando il decorso pericoloso della malattia.


Anoressia: conseguenze fisiche
In una prima fase iniziale, l’individuo potrebbe non avere ancora l’obiettivo di una perdita di peso estrema, pur dovendo invece affrontare gli effetti collaterali di un repentino calo sulla bilancia.
Tra le conseguenze fisiche di questa prima fase, come riporta una ricerca americana, del resto, potrebbero verificarsi problemi al fegato, calcoli biliari, perdita di massa muscolare magra, perdita di elasticità della pelle.
La seconda fase è, invece, quella della vera ossessione verso le calorie ingerite e il livello di attività fisica che diventa estremo. Si verifica così, gradualmente, un passaggio in cui le calorie bruciate superano il fabbisogno calorico “basale” giornaliero, fondamentale per il funzionamento di tutti gli organi vitali.
Si entra così in una terza fase di vera e propria malnutrizione in cui il soggetto tiene traccia scritta di tutto quello che mangia e del livello di esercizio fisico svolto.
Tutte le conseguenze fisiche dell’anoressia
- danni nell’ordine a fegato, intestino, cuore e reni
- calcoli biliari
- perdita di massa muscolare magra
- perdita di elasticità della pelle
- deterioramento delle cartilagini
- rischio di osteoporosi
- disidratazione
- pressione bassa
- ipotermia (sentire sempre freddo)
- stanchezza cronica
- carenza di vitamine e minerali essenziali
- anemia
- rischio di amenorrea e problematiche legate al ciclo mestruale (assenza di ovulazione, mestruazioni molto lunghe o molto brevi, ciclo mestruale estremamente doloroso)
Le conseguenze psicologiche a lungo termine
Chi soffre di anoressia ha un alto rischio di sviluppare nel lungo termine altri disturbi mentali come ansia e depressione.
L’ossessione per l’alimentazione e il peso viene vista con disagio, preoccupazione e ansia perenne: si riferisce in tal caso a uno stato di “anoressia mentale”.
Tra i rischi a lungo termine, infine, c’è una percezione distorta del corpo, un profondo odio verso sé stessi e un crescendo di tendenze autolesioniste spesso associate all’abuso di alcol e droghe.
Le conseguenze sono reversibili?
L’aspetto incoraggiante è che si può guarire dall’anoressia agendo per tempo sul corpo e mettendolo in sicurezza da ulteriori danni.
In un’intervista al Dr. Philip Mehler, si sottolinea come con un buon trattamento di ripristino del peso e la cessazione di comportamenti compensatori di eliminazione, si può arrivare alla guarigione. Soprattutto negli adolescenti c’è speranza, con livelli di cura adeguati e tempestivi, di rendere reversibile il decorso della malattia.
Il dr. Mehler ha riportato i risultati di uno studio condotto nel 2017 al Massachusetts General Hospital in cui ha seguito persone con diagnosi di anoressia e bulimia per periodi di 16, 20 e 25 anni: oltre il 60% dei pazienti anoressici e quasi il 70% dei pazienti bulimici sono guariti.
Venire fuori dall’anoressia richiede un percorso lungo e complicato, ma ci sono soluzioni per uscirne che vengono adottate con successo.
Il coach alimentare, figura relativamente nuova nel nostro paese, può aiutare a prendere consapevolezza e supportare e amplificare in ogni momento anche altri percorsi quali la terapia familiare, la psicoterapia o la terapia di gruppo.
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Mi chiamo Melania Romanelli e sono una Coach alimentare. Dopo 20 anni di lotta contro il mio disordine alimentare ho vinto la mia battaglia, e oggi aiuto le persone con le problematiche alimentari a vincere questa sfida.
Dal 2019 ho creato il PERCORSO BED LIONS, la prima piattaforma online per combattere le problematiche alimentari con il supporto del coaching e del mentoring, che sta già aiutando centinaia di persone in Italia.
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