L’anoressia nervosa è uno dei primi disturbi alimentari diagnosticati e forse il più conosciuto e visibile, che in Italia colpisce circa 10 persone su 100.000 ogni anno. Ecco una mini guida per sapere tutto su questo DCA, molto pericoloso per la salute di chi ne soffre.
INDICE:
- Che cos’è l’anoressia nervosa?
- Come ha inizio l’anoressia?
- I comportamenti tipici dell’anoressia
- Anoressia maschile: un nuovo allarmante fenomeno
- Le conseguenze per la salute della persona anoressica
Che cos’è l’anoressia nervosa
L’anoressia nervosa è un disturbo alimentare che vede l’attuazione di un comportamento alimentare di privazione più o meno importante di cibo, volta al controllo ferreo del peso.
È uno dei disturbi alimentari più famosi, forse perché è il più fisicamente e visibilmente “compromettente” per la persona, e anche per gli altri intorno a lei. Le persone che soffrono di anoressia nervosa molto spesso non riconoscono assolutamente il problema che le affligge, ma giustificano il loro stato fisico con la convinzione di essere fatti così e stare bene con se stesse.
Come possiamo individuare se una persona ne soffre?
Ci sono tre aspetti fondamentali che definiscono l’anoressia nervosa nella parte importante legata alla diagnosi:
- il primo è il livello di “magrezza”: questo livello deve poter essere calcolato con tabelle e formule per decretarne la gravità il pericolo per la salute del corpo;
- il secondo è quello mentale: quando la persona che ne soffre, infatti, sviluppa una vera e propria ossessione riguardo il peso, l’alimentazione e il cibo. In aggiunta, attività normali come l’alimentarsi vengono vissute con estremo disagio, preoccupazioni elevatissime ed ansia perenne (tanto che la persona preferirebbe evitare in toto il cibo per quanto possibile). Ci si riferisce a tale stato anche come “anoressia mentale”;
- il terzo, infine, riguarda la percezione distorta del corpo: ovvero, il vedersi sempre “deformi” e più grandi in maniera spropositata, quando invece il corpo man mano che la malattia avanza assume un aspetto decisamente deperito (un modo di percepire il corpo chiamato anche dispercezione).


Come ha inizio l’anoressia?
Come per tutti i disturbi dell’alimentazione, anche l’anoressia nervosa può iniziare in sordina, entrando in punta di piedi nelle vita delle persone e stravolgendola completamente fino alla totale perdita del controllo.
La caratteristica principale, nonché quella più marcatamente plateale tra i comportamenti tipici dell’anoressia, è il rifiuto del cibo: al contrario, il senso di appetito è vivo e presente, ma viene volutamente ignorato dalla persona.
Un comportamento anoressico inizia solitamente con un’atteggiamento di controllo del peso corporeo, attuando diete, restrizioni caloriche e conteggio maniacale delle calorie stesse: il terrore di ingrassare, di conseguenza, tende ad aumentare fino a prendere completamente il sopravvento, innescando così il meccanismo di privazione di cibo nella persona.
La “conquista” del controllo
Il raggiungimento del principale risultato prefissato – il dimagrimento anche veloce e le “misure” del corpo che raggiungono quelle “tipiche” di un corpo ipermagro – viene considerato un’enorme conquista, della quale andare estremamente fieri.
Alcuni la chiamano “thinspiration”, ovvero l’ispirazione di essere magri, proprio in nome dell’idea che raggiungere determinati centimetri significhi essere magnificamente felici (lo confessa anche la cantante Taylor Swift).
Ma non finisce qui. Ci si prefissa, infatti, ulteriori obiettivi da raggiungere, in quanto il dimagrimento non è mai abbastanza.
Sapere che il risultato della magrezza è solo merito della determinazione della persona, non fa che aumentare questo tipo di comportamento, radicalizzandolo fino alle estreme conseguenze.
Il non riuscire a dimagrire o, peggio ancora, accumulare del peso, viene invece vissuto come una sconfitta vera e propria, generando nella


I comportamenti tipici dell’anoressia
Esistono alcuni comportamenti che sono tipici proprio del disturbo alimentare dell’anoressia nervosa, che vanno classificati e mai ignorati.
Generalmente le persone che soffrono di anoressia nervosa hanno un estremo bisogno di controllo in ogni azione quotidiana; non è strano, infatti, che chi soffre di questo disturbo alimentare sia anche una persona molto disciplinata, ordinata e precisa in tutti gli ambiti della vita personale, che a volte possono sconfinare in ulteriori manie e ossessioni di controllo (le cosiddette compulsioni)
La restrizione
l primo comportamento è quello della restrizione, sia calorica sia generica verso il cibo. La restrizione, infatti, può avvenire in modi diversi: ad esempio, ci può essere un digiuno totale o l’eliminazione di tantissimi cibi considerati proibiti come tutto quello che contiene grassi, zuccheri e carboidrati.
La costante di tali comportamenti, ovviamente, è che la quantità calorica e nutrizionale si mantenga ben al di sotto della media necessaria per mantenere uno stile alimentare sano.
L’ossessione per il cibo
Le persone che soffrono di anoressia nervosa, normalmente, hanno una vera e propria ossessione per tutto ciò che riguarda il cibo: conoscono perfettamente i valori nutrizionali di ogni singolo alimento, a volte addirittura delle stesso alimento ma di marca diversa, e decidono spesso di cibarsi solo di alcuni cibi (spesso abbinando comportamenti tipici di un altro disturbo alimentare, quello dell’ortoressia nervosa).
L’ossessione per il peso e le misure
Il secondo comportamento ossessivo caratteristico dell’anoressia è l’ossessione verso il peso e le misure .
A volte si manifesta proprio come una paura: il peso, un cambiamento della misurazione dei centimetri di braccia, gambe e bacino, l’accumulo di grasso o anche solo uno spostamento leggero del numero sulla bilancia vengono vissuti come un dramma, scatenando nelle persone che ne soffrono emozioni molto forti.
Il controllo del peso nella persona anoressica può essere tenuto sotto controllo in vari modi: dieta, digiuno, esercizio fisico eccessivo e, in alcuni casi, vomito auto indotto anche per piccolissime quantità di cibo ed utilizzo di lassativi e farmaci per evitare aumenti di chili (questi ultimi 2 comportamenti sono tipici della bulimia nervosa).
Il momento dei pasti
Al contrario di quanto si pensi, non è strano che le persone che soffrono di anoressia siano molto brave in cucina, e che si dilettino nella preparazione di manicaretti per le persone care, riservando però per se stessi piccolissime quantità di cibo o scuse per evitare di mangiare.
Il momento dei pasti, soprattutto se “obbligati”, come incontri famigliari o con amici, comunque, vengono vissuti come un problema e con uno stato d’animo ansioso.
Peso = Autostima
La terza equazione dei comportamenti anoressici è il legame direttamente proporzionale tra peso e autostima. Più il peso è basso, più i livelli di autostima saranno alti; al contrario, più il peso è alto, o non si riesce a perdere la quantità di peso ritenuta giusta, più l’autostima tenderà ad abbassarsi.
Una mente annebbiata
A livello comportamentale ed emotivo le persone che soffrono di anoressia nervosa possono soffrire di forti sbalzi d’umore, ansia, depressione, irritabilità, rabbia e isolamento sociale. Nella vita di tutti i giorni si può notare una diminuzione nella capacità di concentrazione e nella capacità di pensiero astratto. Una mia studentessa del percorso contro i disturbi alimentari ha descritto questa sensazione mentale “come ‘formiche’ a spasso nella testa”.
Anoressia maschile: un nuovo allarmante fenomeno
Anche se è stato considerato un problema quasi prettamente femminile, il fenomeno dell’anoressia maschile è sempre più in aumento negli ultimi tempi.
Del resto, la diagnosi di anoressia negli uomini viene fatta in maniera molto tardiva, proprio perché questo disturbo alimentare veniva erroneamente relegato all’universo femminile.
Secondo i dati del Ministero della Salute, a fronte degli 8-9 casi di donne su 100mila abitanti, negli uomini si oscillerebbe tra gli 0,02 e 1,4 nuovi casi in un anno.
Le cause possono essere ricercate, esattamente come per l’anoressia nervosa femminile, nella bassa autostima, in problemi a livello relazionale, in forti traumi e, soprattutto, in problematiche legate al peso corporeo e all’immagine di se stessi.


Le conseguenze per la salute della persona anoressica
Le conseguenze per le persone che soffrono di anoressia nervosa possono essere davvero molte e anche gravi, sia da un punto di vista fisico che psicologico.
A livello emotivo, essendo l’anoressia un disturbo non solo alimentare ma anche mentale (assieme anche alla bulimia e al binge eating, come specificato nel DSM-5, il manuale diagnostico dei disturbi mentali), trova una stretta correlazione proprio con il modo di ragionare della persona. Più l’anoressia sarà marcata più la psiche dell’individuo ne soffrirà. L’equazione appena vista – peso basso = autostima alta – a lungo termine, può essere estremamente deleteria e portare a gravi forme di depressione.
Per quanto riguarda il processo fisico del dimagrimento oltre fisiologia, tipico dell’anoressia nervosa “estrema”, le persone anoressiche possono incorrere in varie e gravi problematiche.
Tra le più pressanti:
- malnutrizione, che nei casi più gravi può portare a importanti debilitazioni fisiche, fino addirittura alla morte;
- amenorrea e problematiche legate al ciclo mestruale quali l’assenza di ovulazione, mestruazioni molto lunghe o molto brevi, ciclo mestruale molto doloroso;
- problemi addominali come dolori generalizzati e stitichezza;
- intolleranza estrema al freddo, ipotermia, letargia, stanchezza cronica o eccesso di energia;
- cambiamenti corporei inaspettati quali pelle molto secca, lanugo (la parte del tronco ricoperta da peluria), problematiche legate alla bocca o cardiache quali la bradicardia.
Ti sei rivisto in alcuni di questi sintomi o comportamenti?
Prenota la tua consulenza gratuita con me: capiamo insieme com intervenire al meglio e prontamente!






*DISCLAIMER: Il materiale e le informazioni contenute nel presente sito sono state elaborate soltanto a scopo informativo: non devono essere considerate consulenza medica, né costituiscono una relazione medico-paziente, né una diagnosi o autodiagnosi. Pertanto, ogni decisione presa sulla base di queste indicazioni è personale: l’autrice e la proprietà non possono essere ritenuti responsabili dei risultati o delle conseguenze di un qualsiasi utilizzo o tentativo di utilizzo delle informazioni pubblicate su questo sito. La proprietà del sito e gli autori, inoltre, non si assumono alcuna responsabilità in caso di omissioni di informazioni, refusi o errori di trascrizione in qualsiasi dei contenuti pubblicati. La proprietà del sito si rende disponibile a correggere, migliorare e ampliare i contenuti e ad accogliere eventuali segnalazioni, al fine di offrire un servizio d’informazione sempre aggiornato e attendibile.




Mi chiamo Melania Romanelli e sono una Coach alimentare. Dopo 20 anni di lotta contro il mio disordine alimentare ho vinto la mia battaglia, e oggi aiuto le persone con le problematiche alimentari a vincere questa sfida.
Dal 2019 ho creato il PERCORSO BED LIONS, la prima piattaforma online per combattere le problematiche alimentari con il supporto del coaching e del mentoring, che sta già aiutando centinaia di persone in Italia.
Scopri di più su Melania!