Il corpo nella nostra società ha una centralità assoluta ma vive anche di opposti: ostentato e celebrato, troppo spesso giudicato e maltrattato. Analizziamo insieme l’ossessione per il corpo.


Pronti a tutto per il selfie perfetto!

La paura del giudizio e il conseguente timore di sentirsi esclusi ed emarginati, soprattutto dai coetanei, sono alla base della messa in atto di comportamenti rischiosi per la salute, come restrizioni alimentari o diete ferree, sport eccessivo fino a sviluppare disturbi dell’alimentazione.

Espressione maniacale di questo cortocircuito sono i selfie, i famosi autoscatti per dirla alla “boomer”.

Si va alla ricerca perenne del selfie perfetto, della scena migliore, della luce giusta e del filtro “top”, per poi tappezzare i profili dei vari social network (Tik Tok e Instagram in primis).

Selfie e ricerca di sé

Del resto, l’immagine corporea è strettamente correlata all’autostima e alla percezione di sé e in alcuni casi dallo stereotipo della “perfezione” e della “magrezza” dipende tutta la nostra felicità.

Il bisogno di approvazione e di apparire rischia d’innescare nella mente di tanti giovanissimi l’effetto limite che li porta ad esagerare e ad osare, senza più barriere d’ingresso nell’intimità e nel privato, pur di ottenere la tanto desiderata approvazione social.

Si arriva, di conseguenza, a seguire delle diete estreme, o anche a ricorrere a farmaci e interventi di chirurgia estetica precoce, pur di piacersi di più nei selfie e ottenere più like.


Ossessioni e costrizioni nella storia

La caratteristica del “doversi” conformare ai dettami della società per essere amati e accettati non è di certo nuova del 21º secolo. Anzi, è stata per secoli motivo di vanto per molte donne che costringevano il proprio corpo in bustini e corsetti estremamente rigidi, con la speranza che la (loro?) ossessione per il corpo le rendesse desiderabili. 

Moda nell’Ottocento, il corsetto venne abolito definitivamente dopo lo scoppio della Prima guerra mondiale. In quegli anni il ruolo della donna si trasforma ed evolve, il conflitto dà una forte spinta verso l’emancipazione femminile.

Con gli uomini al fronte, infatti, le donne (fino ad allora solo madri di famiglia) dovettero iniziare a lavorare e per questo abbandonarono il corsetto che impediva loro di muoversi liberamente; anche la crinolina (una rigida “gabbia” sottogonna) scomparve visto che, con le sue ampie circonferenze, ostacolava i movimenti delle donne. 

Sarà poi Coco Chanel a dare alla moda femminile linee e forme più geometriche per far emergere il corpo femminile e liberarlo dalle costrizioni. 


Il 21º secolo e le #challenge sui social

Ciò nonostante, ancora oggi il corpo della donna sembra debba omologarsi, torturarsi ed essere sottoposto a giudizio. Pensiamo ad esempi noti come Kate Middleton, ricordiamo tutti il suo vitino da vespa il giorno delle nozze reali, accentuato da un abito stretto (come già altre reali prima di lei, tra tante la Principessa Sissi e Grace Kelly).

E i social, manco a dirlo, hanno amplificato tutta questa attenzione spasmodica all’omologazione e all’ossessione per ill corpo.

La A4challenge

Nel 2016 una moda social diffusa tra i giovanissimi ha fatto preoccupare molto. Partita dalla Cina, ha come protagonista un foglio A4 che le giovani orientali usano per dimostrare di avere un vitino da vespa. Questa pericolosa “challenge” è stata soprannominata A4challenge e promuove un ideale di bellezza rischioso e poco sano. Lo scopo della sfida è quello di avere un giro vita di una larghezza non superiore ai 21 centimetri, come appunto il lato corto del foglio A4.

Il messaggio promosso è preoccupante non soltanto dal punto di vista dell’aspetto fisico, ma anche della salute. Fortunatamente il gioco è rimasto circoscritto in Cina. In Italia e nel mondo, su Instagram, i post che rispondono all’hashtag #a4challenge sono in maggioranza di risposta/protesta verso la stupida sfida. 

#Instagramvsreality

Ci chiediamo, e se ci pensassero le sfide giuste a riportare equilibrio?

#Instagramvsreality è l’ultima challenge lanciata sui social, un inno all’accettazione e ad una condanna dei filtri. Le influencer invitano a mostrare il proprio corpo così com’è nelle sue naturali imperfezioni, senza nascondere nulla dalla cellulite alle rughe sul viso, dalle borse sotto gli occhi alle smagliature.

Lo sa bene l’australiana e influencer Bree Lenehan, che mostrando sui social le sue imperfezioni, è una delle principali ambasciatrici online di questa sfida. Che mostra il corpo bello per come è!

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