La Diabulimia è un disturbo alimentare legato allo sviluppo del diabete Mellito di tipo 1, caratterizzato dall’omettere in maniera del tutto volontaria l’assunzione della dose di insulina quotidiana per scongiurare e controllare l’aumento di peso. Scopriamo come funziona e quali conseguenze ha per la salute di chi ne soffre.


INDICE:


Che cos’è la diabulimia?

La diabulimia fa parte dei disturbi di alimentazione e nutrizione non altrimenti specificati, ovvero un disordine che presenta i sintomi e il disagio clinico dei disturbi alimentari ma che, tuttavia, non soddisfa i requisiti per essere inserito tra i disturbi alimentari classici. 

La Diabulimia, definita con la sigla ED-DM1, è un disturbo alimentare direttamente collegato alla patologia clinica del diabete Mellito di tipo 1. 

Chi soffre di diabulimia, in pratica, omette in modo volontario la dose quotidiana e necessaria di insulina per poter avere un controllo sul peso corporeo, in maniera tale da scongiurarne un aumento o favorirne una drastica riduzione. 

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Cosa succede quando si omette l’insulina?

La perdita di peso (o la non acquisizione dello stesso) avviene poiché le persone che soffrono di diabulimia trattano in maniera autonoma le dosi di insulina ritardandole, riducendole o non assumendole proprio, innescando nell’organismo uno stato di iperglicemia che porta ad una perdita molto importante e veloce di calorie tramite l’eliminazione del glucosio con le urine.

L’omissione dell’insulina – che viene chiamata letteralmente “purging” – dovuta alla paura di prendere peso, di conseguenza, provoca l’insorgere di comportamenti disordinati con il cibo difficili da estirpare.

Questo disturbo alimentare colpisce prevalentemente le persone di sesso femminile: sono stati riscontrati dei casi anche negli uomini, ma con un numero di incidenza molto più basso rispetto alle donne.  “Ad oggi questo problema affligge in America circa il 40% di giovani ragazze con diagnosi di diabete tipo1 e si sta diffondendo molto anche in Italia” (Fonte: stateofmind).


Diabulimia e diabete: le cause del DCA

Come abbiamo detto, diabulimia e diabete sono indissolubilmente collegati tra loro, e molto spesso è proprio lo sviluppo della malattia diabetica la causa principale dell’insorgenza di tale disturbo alimentare. 

L’insulina e il controllo del peso

Chi soffre di diabete controlla la glicemia con la somministrazione quotidiana dell’insulina. Quando viene diagnosticato il diabete di tipo 1, generalmente, si assiste ad una perdita considerevole di peso. Iniziare l’insulina, al contrario, può significare rimettere su quel peso come conseguenza della cura del diabete stesso. Alcune persone, dunque, possono trovare questo passaggio difficile da affrontare e, per tale motivo, potrebbero iniziare a saltare le dosi.

Senza contare che, eliminando l’insulina, i livelli di zucchero nel sangue aumentano molto rapidamente (iperglicemia) e la persona inizia ad andare spesso in bagno, eliminando le calorie assunte direttamente attraverso e fuori dal corpo nelle urine.

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Convivere con una malattia cronica

Dietro alla diabulimia c’è un grande disagio psicologico che vede due principali fattori legati al diabete: la convivenza con una malattia cronica e il non accettare la propria forma fisica dovuta alla cura della stessa.

Diventare consapevoli di vivere con una malattia cronica è un processo lento e complesso, che ha bisogno un grande supporto per portare la persona a sentire di vivere una vita assolutamente normale. 

Ancora più complessa e legata all’accettazione si sé, d’altra parte, riguarda la paura di perdere la forma fisica: nella maggior parte dei casi le persone che vivono la Diabulimia sono convinte che “rispondendo” da sole con la strategia di eliminazione della cura potranno controllare l’andamento della malattia stessa. Eppure, questa scelta comporta un pericolo enorme per il corpo diabetico.

L’incidenza della dieta

Le persone affette da diabete sono costrette a seguire una dieta per il controllo degli zuccheri. I carboidrati e i grassi, del resto, nelle persone diabetiche devono necessariamente essere ben conteggiati e tenuti sotto controllo per evitare picchi glicemici.

Ebbene: proprio questo tipo di controllo può essere percepito come una vera e propria restrizione, che nelle persone che hanno una tendenza a sviluppare i disturbi alimentari diventa davvero complicato gestire.

Una dieta restrittiva aumenta di molto l’attenzione della persona riguardo gli alimenti ed alcune categorie di nutrienti, portandola inconsapevolmente ad una “disregolazione alimentare”.  

Alcuni, infatti, possono sviluppare episodi di fame compulsiva – oppure patologie quali bulimia nervosa e Binge Eating – cercando successivamente di compensare le calorie dell’alimentazione incontrollata tramite la modificazione di quantità e modalità di auto somministrazione di insulina. 

Fattori psicologici

Le cause e i fattori di rischio del comportamento alimentare della Diabulimia, infine, sono diversi: autostima altalenante, sovrappeso o l’obesità, aumento di peso dovuto alla cura del diabete, influenza della cultura o dei pari sull’immagine corporea.

Le emozioni, gli stati d’animo e l’approccio alla vita, inoltre, possono essere vissuti con difficoltà andando a ricercare qualcosa che possa compensare le mancanze, il controllo, le paure e i disagi e trovando spesso una soluzione a tutto ciò tramite il cibo.

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I sintomi della diabulimia

I sintomi tipici della diabulimia sono molteplici, ma inestricabilmente legati ai meccanismi “fisiologici” di diabete, insulina e aumento/diminuzione di peso corporeo: 

  • L’ossessione per il peso corporeo o la sua forma
  • Schemi alimentari sregolati o troppo rigidi
  • Perdita/ aumento di peso rapida 
  • Sbalzi del tono dell’umore, dei comportamenti e delle emozioni 
  • Minzione molto frequente 
  • Iperglicemia non giustificata 
  • Odore chetonico di alito e urine (vedi paragrafo successivo)

Che cos’è l’odore chetonico? 

Le persone affette da diabete hanno un organismo patologicamente carente di insulina, il che significa che in assenza di essa il corpo non può utilizzare il glucosio come fonte di energia.

Se l’insulina viene tenuta sotto controllo tramite le quantità prescritte dal medico, l’organismo brucerà glucosio per avere energia. Se, al contrario, non viene introdotta la giusta dose di insulina, l’organismo si troverà a dover bruciare acidi grassi.

Quando l’organismo brucia lipidi, dunque, si formano delle sostanze dette corpi chetonici, che vengono eliminati tramite il respiro e le urine dando l’inconfondibile odore di acetone. Questo processo prende il nome di chetoacidosi.

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Conseguenze della Diabulimia per la persona

Le conseguenze per l’organismo di chi soffre di Diabulimia possono essere molto gravi. 

In primis, ovviamente, ci sono quelle direttamente legate all’assenza della giusta quantità di insulina del corpo, mentre altre invece si collegano alla condizione di autolesione delle condotte disfunzionali della diabulimia stessa.  

La carenza insulinica può portare a mancanza di concentrazione, aumento del colesterolo, gonfiore agli arti, sete costante, atrofia muscolare, infezioni batteriche, malattie del fegato, ictus, problemi di vista e gravi episodi di chetoacidosi con conseguenti ricoveri in ospedale per riequilibrare il corpo sofferente.

Le condotte reiterate della diabulimia, infine, possono portare complicazioni croniche del diabete come ad esempio retinopatie, ipertensione e danni al sistema nervoso periferico e al sistema nervoso autonomo.  

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