In che cosa consiste la dieta funzionale e perché è un’ottima alleata per raggiungere benessere e longevità. Nell’articolo, i cibi e le combinazioni vincenti per star bene attraverso l’alimentazione.
INDICE:
- Che cosa vuol dire “funzionale”?
- Addio dieta restrittiva
- La dieta del “DNA”
- Quali sono i cibi funzionali?
- Come associare gli alimenti
- I benefici della dieta funzionale
- L’alimentazione funzionale fa dimagrire?
Che cosa vuol dire “funzionale”?
Facendo ricerca online in materia di dieta e dimagrimento ho incontrato la dieta funzionale e me ne sono letteralmente appassionata. In questo articolo, dunque, vedremo insieme in che cosa consiste questa dieta e perché si avvicina molto all’idea di benessere attraverso l’alimentazione corretta.
Anche se non coincide con l’alimentazione olistica e neppure con quella ayurvedica, infatti, ne condivide l’obiettivo finale: il benessere e la felicità del singolo individuo attraverso l’assunzione dei giusti cibi.
A questo punto occorre chiedersi: che cosa significa l’aggettivo “funzionale” legato all’alimentazione sana?
Gli alimenti funzionali sono considerati quegli alimenti interi, arricchiti o migliorati che danno benefici per la salute oltre alla fornitura di nutrienti essenziali (es. vitamine e minerali), specie se consumati associati ad altri e come parte di una dieta varia e regolare. In tal senso, l’aggettivo “funzionale” si riferisce non tanto all’apporto di nutrienti ma alla funzione che gli stessi hanno quando si legano ad altri alimenti. La loro combinazione felice, dunque, crea un mix virtuoso all’interno dell’organismo con benefici importanti che possono favorirne la longevità.
Adesso che abbiamo compreso l’importanza di tale alimentazione, dunque, vediamo insieme quali sono i principi della dieta funzionale!


Addio dieta restrittiva
Come ho ricordato più volte anche parlando di altre diete o dell’alimentazione sana legata ai disturbi alimentari, ormai sta calando sempre più tra i nutrizionisti e gli esperti di medicina funzionale il sipario sulle diete dimagranti per perdere peso. Per dirla come la direbbe una delle principali esperte in Italia di dieta funzionale, Sara Farnetti: “mai più a dieta”.
Perché siamo arrivati a considerare la dieta come deleteria per l’organismo, se per tutti questi anni, al contrario, abbiamo creduto di non poterne fare a meno per dimagrire?
Per un semplice motivo: ormai la dieta restrittiva fa parte della vecchia scuola. Nuovi anni di ricerca su nutrizione, medicine orientali e la scoperta dei super food provenienti da ogni parte del mondo, infatti, hanno ampliato il paesaggio degli studi alimentari cambiandone completamente la prospettiva.
Perché la dieta funzionale, dunque, ha sostituito la dieta restrittiva nel cuore dei nutrizionisti? La dieta funzionale, come detto precedentemente, si basa sull’abbinamento di alimenti e sulle funzioni che tali alimenti hanno per le molecole dell’organismo. Ecco perché tutti gli alimenti hanno pari valore: i carboidrati, le proteine, i lipidi (i grassi) e gli zuccheri. Privarsi dei carboidrati, come ad esempio nella dieta plank o nella dieta chetogenica, ad esempio, non mantiene equilibrata la “funzione” dell’organismo di armonizzare tutti i suoi processi, e non può essere il perno di un benessere legato al nutrimento. E così via.
La dieta del “DNA”
Agendo anche essa in maniera perfetta sulle molecole dell’organismo, amplificando in positivo il funzionamento del corpo, sono in molti a pensare che la dieta funzionale coincida con la dieta del DNA. In realtà, ci sono alcuni aspetti che la accomunano a tale dieta, ma non si può parlare della stessa cosa.
Nella dieta funzionale esistono dei principi di base che funzionano per la stra grande maggioranza dei corpi: abbinamenti dei cibi, assunzione di alcuni cibi in alcuni momenti della giornata, il supporto dell’allenamento e di uno stile di vita sano.
Nella dieta del DNA – detta anche dieta del genotipo o genomica – al contrario, non esistono dei principi “universali”, ma piuttosto si studia il DNA e la predisposizione genetica del singolo individuo per potergli fornire uno schema alimentare personalizzato in base proprio al suo unico corredo genetico.
Secondo tale dieta, dunque, solo alcuni test puntuali sulla singola persona possono suggerire che tipo di alimentazione può essere efficace per prevenire malattie e anche per ridurre alcune patologie in corso.


Quali sono i cibi funzionali?
Tutti gli alimenti sono funzionali in una certa misura perché tutti gli alimenti forniscono gusto, aroma e valore nutritivo. Tuttavia, nella dieta funzionale gli alimenti vengono esaminati intensamente per ricercare tutti i loro benefici fisiologici, che possono ridurre il rischio di malattie croniche o ottimizzare la salute. Sono questi sforzi di ricerca che hanno portato – fin dagli anni ’80 e dal Giappone, dove la ricerca dei cibi funzionali ha avuto inizio – all’interesse globale per la crescente categoria di alimenti ora riconosciuta come “alimenti funzionali”.
Alcuni esempi di cibi funzionali:
- il pomodoro e il licopene in esso contenuto;
- l’aglio;
- lo yogurt probiotico o prebiotico;
- gli spinaci e le verdure a foglia verde;
- i legumi;
- il salmone e i pesci ricchi di Omega 3;
- le noci;
- i broccoli (e tutte le crucifere).
Inoltre, gli alimenti funzionali sono anche quegli alimenti “arricchiti” con vitamine e sostanze che normalmente non avrebbero, proprio per amplificarne l’apporto per l’organismo, o altri dal quale sono state eliminate le componenti dannose. Ad esempio, gli oli vegetali arricchiti di vitamina E, il riso arricchito di vitamina A, il formaggio a basso contenuto di grassi, un succo con antiossidanti potenziati.


Come associare gli alimenti funzionali?
Proprio perché nella dieta funzionale il focus si sposta dal singolo alimento per abbracciare la sinergia tra più alimenti, quindi, come possiamo capire come associare le nostre scelte alimentari a tavola per ottenere i migliori benefici per l’organismo?
Ecco alcune combinazioni vincenti da inserire nella propria routine alimentare e altre da evitare assolutamente!
Combinazioni SÍ
Verdure + pesce. Le proteine sono importantissime per la dieta funzionale. Aiutano a smuovere i processi metabolici, stimolano il lavoro del fegato e anche della tiroide (da ipotiroidea ne so qualcosa!) e mantengono alta la concentrazione, lavorando sul tono nervoso generale. In questo caso, parliamo di proteine animali e vegetali ma escludendo la carne rossa, perché contiene delle scorie molto difficili da digerire ed eliminare dal corpo. Meglio la carne bianca, pesce, uova (moderate) e formaggi (anche essi moderati).
Verdure + pasta a cena. Incredibile ma vero! I carboidrati integrali e i cereali a cena stimolano il riposo e il sonno, poiché sono più leggeri e digeribili. Questa combinazione è capace di abbassare la glicemia del corpo, evitando lo schizzo che comporta l’aumento di peso. Per terminare la cena, via libera a verdure grigliate condite con succo di limone e olio.
Ripassare in olio extravergine d’oliva. Ripassare un primo piatto con le verdure insieme all’olio extravergine d’oliva, come suggerisce la Dottoressa Farnetti, ha il potere di attivare “la funzione biliare che “scioglie”questo tipo di grasso assunto con i cibi, e dall’altro aiuta a modulare gli ormoni, primo fra tutti l’insulina”.
Scegliere i fritti. Così come succede per i carboidrati, anche i fritti non godono di ottima fama quando si parla di dimagrimento. Eppure, fanno parte della dieta funzionale in quanto il fritto è capace di stimolare il funzionamento del fegato e abbassare i livelli di zucchero nel sangue, contribuendo a farlo diventare meno assimilabile dal corpo. L’unico accorgimento: utilizzare l’olio extra-vergine d’oliva al posto dell’olio di semi, che si altera ad alte temperature. Tagliando i pezzi in piccole porzioni e cuocendo a 180º l’olio, è possibile raggiungere la frittura ideale… da asciugare sempre prima di mangiarla per togliere l’olio in eccesso.


Combinazioni NO
Carboidrati + frutta. É molto importante evitare di mangiare contemporaneamente cibi diversi che contengono zuccheri diversi. Ecco perché spesso, quando consumiamo la frutta a fine pasto, ci sentiamo gonfi e sonnolenti. Meglio evitare questa combinazione, e tenere la frutta per colazione o per gli spuntini spezza fame al mattino (meglio del pomeriggio). Un piatto di pasta o riso, saltati con le verdure, al contrario, è capace di mantenere stabile la glicemia, riducendo la possibilità di aumentare di peso.
Troppi cibi al vapore e bolliti. Nonostante la cottura al vapore e bollita è rinomata per cucinare i cibi senza far perdere loro tutti i nutrienti, secondo la dieta funzionale insistere solo con questa strategia non stimola la funzione bilare (al contrario di quando si usa l’olio extra vergine d’oliva per cuocere o condire). Ecco perché si potrebbe incappare nel sovraccaricare eccessivamente la funzione renale.
I benefici della dieta funzionale
Agendo per aiutare al meglio il funzionamento del corpo, la dieta funzionale è un aiuto alla salute e alla longevità. E ciò è sempre più vero quando associamo all’alimentazione funzionale anche uno stile di vita sano.
In tal caso, controllare il peso, farsi regolarmente le analisi del sangue e allenarsi anche in maniera leggera ma con costanza possono amplificare la nostra alimentazione funzionale per rendere un servizio ottimale al nostro corpo e per raggiungere il tanto agognato benessere!
Detto questo, vediamo insieme quali sono i benefici della dieta funzionale e le azioni sul corpo:
- antiossidante, attiva nella difesa da stress ossidativo;
- detossificante, che contribuisce a pulire il corpo dalle tossine in eccesso;
- antitumorale, che aiuta le cellule tumorali a fermare la propria corsa o a rallentare lo sviluppo tumorale;
- antimicrobica e antivirale, che “uccide” gli organismi nocivi per la salute dell’organismo;
- antinfiammatoria, che aiuta a “sfiammare” il corpo evitando l’insorgere della gran parte delle patologie;
- antiipertensiva, che scioglie le tensioni e contribuisce al ritorno allo stato di salute ottimale;
- ipocolesterolemica, che aiuta a bilanciare gli eccessi di colesterolo nel sangue.


L’alimentazione funzionale fa dimagrire?
L’ho detto e l’ho ripetuto più di una volta: i cibi in sé non hanno né il potere di far ingrassare né il potere di far dimagrire. E i cibi funzionali non fanno eccezione.
Abbracciando la dieta funzionale, però, assistiamo ad un effetto molto importante: l’organismo sta meglio.
Quando siamo in grado di eliminare le tossine, sciogliere le tensioni e abbattere i picchi glicemici che portano all’aumento di grasso corporeo, dunque, potremmo guardare con felicità i numeri sulla bilancia scendere. Ma questo non avviene perché mangiamo alcuni cibi in sé o perché seguiamo uno schema calorico ferreo, quanto perché impariamo a mangiare scegliendo le combinazioni esatte e anche quei cibi che portano le molecole del corpo a lavorare nella maniera ottimale.
Ecco perché la dieta funzionale può diventare, abbinata ad uno stile di vita sano, una forte alleata per il dimagrimento ma soprattutto per il benessere del corpo! E benessere, si sa, uguale felicità!
Vuoi approfondire l’argomento? Scopri il lavoro della Dottoressa Sara Farnetti in “Mai più a dieta!”
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Mi chiamo Melania Romanelli e sono una Coach alimentare. Dopo 20 anni di lotta contro il mio disordine alimentare ho vinto la mia battaglia, e oggi aiuto le persone con le problematiche alimentari a vincere questa sfida.
Dal 2019 ho creato il PERCORSO BED LIONS, la prima piattaforma online per combattere le problematiche alimentari con il supporto del coaching e del mentoring, che sta già aiutando centinaia di persone in Italia.
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