Disturbi Alimentari: i dati statistici. Facciamo il punto della situazione fino al 2023 (articolo in aggiornamento), analizzando i dati diffusi dal Ministero della Salute ma anche da fonti pubbliche e private a livello nazionale e mondiale.


Molise: assenza di strutture per i DCA, dati 2023

Durante la giornata del 15 Marzo 2023 (nella quale si celebra la lotta nazionale contro i disturbi della nutrizione e della alimentazione) nel seminario promosso dall’Omceo sono stati duffusi i seguenti dati riguardante la regione Molise rispetto alle altre regioni d’Italia, in riferimento all’assistenza per i disturbi alimentari:

  • 1 giovane su 5 in Italia soffre di tali disturbi;
  • Sono solo 4 le regioni italiane (su 21) a poter contare su più di 5 strutture di assistenza per DCA;
  • Il Molise NON DISPONE di una struttura di accesso per chi soffre di disturbi alimentari;
  • La rete Food For Mind, assieme al Comune di Campobasso, ha creato uno sportello di ascolto regionale per tutti coloro che ne soffrono e cercano un primo aiuto.

Disturbi Alimentari e Sport: dati 2023

Nell’ambito del progetto tra il centro Auxologico di Piancavallo e Federginnastica e nell’incontro di presentazione (che puoi approfondire qui), sono stati diffussi dei dati interessanti sul rapporto tra disturbi alimentari e sport:

  • I disturbi alimentari toccano il 7% della popolazione generale;
  • Sono 1/3 gli adolescenti che si distribuiscono nei disordini meno diffusi;
  • Tra le atlete di sesso e orientamento femminile il 35% è a rischio anoressia e il 58% a rischio bulimia;
  • Le cause di un disturbo alimentare sono multifattoriali, tra le quali possiamo ricondurre fattori genetici, biologici, psicologici, traumatici e sociali;
  • I disturbi alimentari si diffondono maggiormente nei cosiddetti “lean sport”, ovvero quelle discipline per le quali è richiesto un corpo magro per massimizzare le performance (es. il ciclismo);
  • Tra performance atletica e alimentazione nasce un cortocircuito: se lo sport diventa un metodo di compensazione per i comportamenti alimentari disordinati, l’eccesso di agonismo e competizione, specie nelle giovani ragazze, si trasforma in un trigger emotivo di difficile gestione;
  • Il ciclo mestruale e l’arrivo nel menarca nelle giovani atlete diventa un duro momento di confronto e spesso l’inizio dell’odio verso il proprio corpo “non performante” come prima;
  • Genitori, allenatori, docenti, il medico generale, il pediatra di famiglia e il preparatore atletico sono tenuti a notare qualsiasi cambiamento nella nutrizione e nell’umore nell’atleta, per poter correre ai ripari.

Jama Pediatric: Disturbi alimentari in bambini e adolescenti, dati 2023

Una ricerca pubblicata dal network Jama a Febbraio 2023, volta a studiare la diffusione dei disturbi alimentari, la distribuzione nelle popolazioni a rischio e anche come intervenire preventivamente, ha diffuso i suoi risultati a livello mondiale:

  • su 32 studi che includevano 63181 partecipanti provenienti da 16 paesi, l’incidenza media a livello mondiale è pari al 22% di bambini e adolescenti con un’alimentazione disordinata (1 bambino-adolescente su 5, in pratica);
  • la proporzione è risultata ulteriormente elevata tra le ragazze, gli adolescenti più grandi e quelli con un indice di massa corporea più elevato;
  • in questo scenario, l’Italia purtroppo si classifica di molto oltre il dato mondiale, con 1 caso su 3.

Mortalità nei disturbi alimentari: il caso positivo della Toscana, dati 2022

Uno studio dell’Agosto 2022 pubblicato sulla rivista Acta Psychiatrica Scandinavica, condotto su pazienti in cura presso l’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi e l’Asl Toscana Centro, ha evidenziato la condotta virtuosa della regione Toscana in quanto al tasso di mortalità nei disturbi alimentari.

Se il dato nazionale è una mortalità del 4-7% e un rischio suicidario dalle 7 alle 31 volte maggiore rispetto alla popolazione generale, il dato toscano distacca in virtuosismo.

Tra i risultati, infatti, spiccano la totale assenza di suicidi e morti nate da complicanze e un tasso di remissione dei sintomi tra il 40% e il 50% (a 20 anni dalla presa in carico del paziente).


Gruppo KOS-Neomesia: Il legame tra disturbi alimentari e solitudine nelle donne, dati 2022

Come sappiamo, dallo sviluppo della Pandemia da Covid 19 i disturbi alimentari sono aumentati del 40 %, con una età di primo sviluppo della malattia fortemente bassa: 8 anni. Del resto, tale evento ha rappresentato una sfida enorme per ogni persona e, a quanto detto, non ha risparmiato nepppure i bambini e gli adolescenti.

Stando ad una ricerca del 2022 del Gruppo KOS- Neomedia, guidata dalla Unità di riabilitazione psiconutrizionale per i disturbi dell’alimentazione di Villa Margherita di Neomesia, inoltre, il Covid ha contribuito anche a creare nuove solitudini e a peggiorare quelle vecchie.

Indagando il rapporto tra solitudine e disturbi dell’alimentazione, dunque, ecco cosa è emerso dalla ricerca, che ha coinvolto 187 donne con vari profili:

  • c’è un legame tra solitudine e durata di malattia, per il quale maggiore è la durata del disturbo maggiore è anche il livello di solitudine avvertito;
  • laddove sono più alti livelli di solitudine, la qualità della vita peggiora drasticamente;
  • chi è solo prova meno empatia nei confronti degli altri e non riesce a regolare le proprie emozioni;
  • laddove c’è un disturbo alimentare connesso alla solitudine, convive anche una presenza di maltrattamenti attivi o passivi durante l’infanzia (specie nei casi più gravi o più isolati).

Bambino Gesù: disturbi mentali in bambini e adolescenti, dati 2022

Durante la Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 2022, Stefano Vicari, professore presso la Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e responsabile della neuropsichiatria infantile all’Ospedale Bambino Gesù (Opbg) di Roma, ha rilasciato i seguenti dati:

  • nell’ottobre 2022, record di ricoveri al Bambino Gesù per disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA);
  • il 10% dei bambini e il 20% degli adolescenti ha un disturbo mentale;
  • accessi per ideazione suicidaria o tentato suicidio in aumento esponenzialmente – + 75% nei 2 anni della pandemia rispetto al biennio precedente;
  • il suicidio è la seconda causa morte tra 10 e 25 anni di età;
  • nel 2011 le consulenze psichiatriche registrate presso il pronto soccorso sono state 152, nel 2022 sono state 1850;
  • in pandemia i ricoveri in psichiatria sono aumentati del 40%, i disturbi alimentari del 30%. 

Società Italiana di Pediatria: la “depressione da social”, dati 2022

Secondo i dati della Società Italiana di Pediatria (SIP), raccolti dal 2004 al 2022 con 68 lavori scientifici volti ad indagare il rapporto tra social media e sviluppo di problematiche alimentari, è emerso quanto segue:

  • più tempo i giovani trascorrono sui social, più alto diventa il rischio di sviluppare sintomi depressivi; 
  • si parla di “depressione da social”, in quanto molti bambini preferiscono il contatto online a distanza rispetto ad una interazione faccia a faccia, sentendosi però più soli;
  • associati all’uso dei social, emergono altre difficoltà quali problemi psicologici, comportamentali e legati alla sfera sessuale, cyberbullismo, disturbi del sonno, dipendenza, ansia, distorsione della percezione del proprio corpo, ridotta attività fisica, grooming online, cefalea;
  • i bambini vengono letteralmente “bombardati” da pubblicità di cibo malsano e messaggi pro-anoressia.
  • Ecco lo studio: https://www.mdpi.com/1660-4601/19/16/9960

Asl Toscana: boom di richieste per dipendenze e DCA 2022

L’azienda ASL Toscana centro, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, ha diffuso i dati del primo quatrimestre del 2022 per quanto riguarda l’assitenza per disturbi alimentari, consumo di droghe e autolesionismo:

  • il 25% di adolescenti in più ha fatto richiesta di consulenza psicologica agli sportelli;
  • il 18 % delle persone che hanno lanciato un SOS sono bambini;
  • impennata delle dipendenze – da 10.500 gli assistiti di due anni fa, siamo passati nei soli primi 4 mesi di quest’anno a 7.900.

Emergenza posti letto per i disturbi alimentari: dati 2022

Come afferma a Vanity Fair Leonardo Mendolicchio, psichiatra specializzato nella cura dei disturbi alimentari e Direttore del Reparto Riabilitazione DCA dell’Auxologico Piancavallo, quella dei posti letto per i disturbi alimentari è una vera e propria emergenza sanitaria. Tra i motivi della carenza, ovviamente, la necessità di “strappare” i posti letto da quelli per i DCA a quelli per i ricoverati da Covid 19. Che, nei casi peggiori, può significare un attentato alla vita.

“C’era prima del Covid figuriamoci adesso! Riscontravamo una carenza di luoghi di cura per i disturbi del comportamento alimentare già nel 2019: a fronte di un 4% della popolazione affetta da problematiche alimentari noi avevamo circa 900 posti letto in tutt’Italia, spesso concentrati soltanto in alcune zone».

Denunciando la necessità di uno studio epidemiologico per capire quanti davvero sono gli italiani che soffrono di disturbi alimentari, Mendolicchio non si sbilancia su quanto sia cresciuto ad oggi (estate 2022) questo 4 %.

La protesta, d’altra parte, ha portato il Movimento Lilla – che si occupa della cura dei disturbi alimentari e della loro divulgazione – a reagire contro l’Ospedale San Raffaele di Milano. Dati in aggiornamento.


Disturbi Alimentari: dati statistici 2021-22 (Survey Ministero Salute)

Si parla sempre troppo poco di disturbi alimentari (DCA), patologie mediche e mentali che vanno affrontate prontamente e di petto e che colpiscono in Italia circa 3 milioni e mezzo di persone all’anno, il 70% adolescenti (Dati: SISDCA -Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare).

In occasione della Prima survey epidemiologica a livello nazionale sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna), ad opera del Ministero della Salute nell’ambito del programma CMM 2018, sono stati diffusi i dati aggiornati attuali e di cambiamento che riguardano gli ultimi anni di vita dei disturbi alimentari. Eccoli nello specifico.


Il rapporto ISTAT 2021

Nel 29esimo rapporto ISTAT 2021 sullo stato delle famiglie italiane, si parla anche di disturbi alimentari, specie tra i piccoli. Sottolineando ancora una volta – dopo il + 35-40% di aumento dei DCA– quanto la pandemia abbia stravolto abitudini ed equilibri della famiglia intera.

Tra i tanti dati diffusi, l’indagine ha esplorato anche aspetti connessi alle condizioni emotive dei bambini durante la pandemia. L’età dell’insorgenza ha toccato i 10 anni di età.

“La sospensione della didattica in presenza si associa non solo a ritardi nell’apprendimento ma anche a forti difficoltà emotivo/comportamentali. Per uno studente su quattro è stato dichiarato un abbassamento del rendimento scolastico e per quasi uno su tre irritabilità o nervosismo”.

Ed ecco il dato: un bambino su dieci, ha presentato disturbi alimentari, o anche del sonno e la paura del contagio. Nel complesso, quattro su dieci hanno avuto almeno uno dei problemi appena elencati.

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Lo studio pubblicato sul Journal of Affective Disorders nel 2021

+36% dei sintomi associati a disturbi alimentari tra i giovani.

+ 48% boom di ricoveri.

Sono i risultati dello studio dell’International Journal of Eating Disorder, condotto sull’analisi di be 53 ricerche a livello internazionale – oltre 36 mila pazienti con un’età media di 24 anni (90% donne). Un effetto domino che la pandemia ha portato con sé, aumentando sensibilmente lo sviluppo di disturbi del comportamento alimentare tra i giovani. I dati sono poi stati confermati in Italia da una ricerca del Journal of Affective Disorders nel 2021.

Tutti gli effetti della pandemia sui giovani

Secondo gli studiosi, oltre ai disturbi alimentari, tra gli effetti della pandemia possiamo annoverare:

  • impulsività e mancanza di auto-controllo;
  • attacchi di panico (+ 30%);
  • sintomi post traumatici (+16 %);
  • rischio aumentato di comportamenti autodistruttivi;
  • insonnia e disturbi del sonno (+ 18%);
  • ansia e stress cronici (+ 20%);
  • depressione (+ 20%).

Dati sui trattamenti per distrubi alimentari

Nel mondo, sono circa 700 milioni le persone che soffrono di Disturbi alimentari (9 % della popolazione mondiale, dati ANAD 2021)

Gli Stati Uniti conta il 9 % del totale di chi soffre di DCA (70 milioni circa) del mondo.

L’Italia conta lo 0,5 % del totale di chi ne soffre nel mondo.

Stando ad alcune ricerche americane, delle 70 milioni di persone che soffrono di DCA in America:

  • il 10 % cerca aiuto, di cui 1/3 riceve delle cure specifiche;
  • il 20 % muore senza ricevere trattamento;

DCA: i dati generali 2021-22

  • + 30 % di richieste di aiuto per i Disturbi Alimentari nel 2020. È questo il numero allarmante lanciato dal Ministero della Salute in collaborazione con le associazioni/ strutture per la cura dei disturbi alimentari sul territorio, in relazione alla diffusione dei DCA dopo la pandemia;
  • + 50% di richieste di prima visita nel 2021 per Dna.

Età di insorgenza

I dati sull’Anoressia

  • L’incidenza dell’anoressia nervosa è di almeno 8-9 nuovi casi per 100mila persone in un anno
  • tra le donne;
  • L’anoressia è la seconda causa di morte tra gli adolescenti dopo gli incidenti stradali;
  • Ogni anno sono 4mila i morti per anoressia e bulimia.

Diffusione dei diversi Dna

Come riporta centrodca, secondo uno studio di Hay et al. del 2017:

  • l’anoressia nervosa rappresenta l’8% dei casi;
  • l’ARFID (disturbo della restrizione/limitazione del cibo-selettività alimentare) il 5%;
  • il disturbo da alimentazione incontrollata (BED o Binge Eating) il 22%;
  • la bulimia nervosa il 19%;
  • disturbi specifici dell’alimentazione o della nutrizione (NAS-OSFED) il 47%.

Disturbi Alimentari maschili

Gli uomini rappresentano il 5-10% di tutti i casi di anoressia nervosa e il 10-15% dei casi di bulimia nervosa. Per gli uomini l’anoressia maschile è compresa tra i valori 0,02 e 1,4 di nuovi casi su 100mila persone. In pratica, 1 caso su 7-8 coinvolge una persona di sesso maschile in Italia.

I Centri DCA in Italia

Come spiega un comunicato diffuso dall’Iss, ecco i numeri della diffusione dei Centri DCA in Italia:

  • 48 centri al Nord (16 dei quali solo in Emilia-Romagna);
  • 14 al Centro;
  • 29 tra Sud e le Isole.

In totale, ad essere impegnati in queste strutture, sono 963 i professionisti coinvolti: psicologi (24%); psichiatri o neuropsichiatri infantili (17%); infermieri (14%) e dietisti (11%).


Disturbi alimentari: i dati sui ricoveri

  • La prevalenza di ricoveri avviene per anoressia nervosa. I Disturbi alimentari non specificati (NAS) risultano, per il numero e la percentuale di ricoveri, secondi per rilevanza. Al terzo posto l’obesità grave.
  • Il 95% di pazienti ricoverati è di nazionalità italiana. Si evidenzia un trend crescente nel tempo della percentuale di cittadini di Cina, Francia, Nigeria.
  • Nella popolazione maschile il tasso di ospedalizzazione è più alto nelle fasce d’età più giovani (<14 anni) rispetto alla popolazione femminile. Nelle donne il tasso è più alto nella fascia 15-19 anni.
  • Analizzando la variabilità dei tassi di ospedalizzazioni nelle diverse regioni italiane, emergono forti differenze tra una regione e l’altra. Al momento non abbiamo dati specifici nella ricerca del Ministero della Salute circa i numeri regione per regione.

Chi decide per il ricovero?

La maggior parte dei ricoveri per disturbi alimentari proviene dalla decisione:

  • dello stesso istituto di cura (34,4%)
  • su proposta di un medico (21,9%)
  • da altri invii non tracciati (21,4%).
  • dal pronto soccorso (il 15% circa).

Al quarto e al quinto posto della provenienza dei ricoveri si trovano i reparti di pediatria e neuropsichiatria infantile, a conferma del dato di abbassamento dell’età di insorgenza dei DCA anche nei bambini.


DCA: accesso al pronto soccorso

  • Aumento del tasso di accesso in pronto soccorso nel tempo, quasi raddoppiato dal 2014 al 2018 (9 abitanti su 100 mila, rispetto ai 5 del 2014);
  • L’aumento è più rilevante nella popolazione maschile (soprattutto coloro che soffrono di anoressia nervosa), dal 3,8 nel 2014 all’8,0 nel 2018, +110%). Le donne sono aumentate di un +64%.
  • La diagnosi principale più frequente risulta essere “Altri disturbi dell’alimentazione”. La seconda diagnosi è per “Disturbi dell’alimentazione non specificati” (NAS) e il terzo posto è l’anoressia nervosa.
  • Considerando la diagnosi di anoressia nervosa, nella popolazione femminile il tasso di accesso al pronto soccorso è più alto che nei maschi. Il tasso di accesso risulta più alto per pazienti nella fascia d’età 15-19.

Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione: tasso di mortalità

  • Considerando tutte le cause di morte per Dna (Disturbi Nutrizione e Alimentazione) nel loro complesso si evidenzia un andamento decrescente nel tempo del tasso di mortalità.
  • Si può osservare, per tutte le diagnosi, un’età mediana situata nella fascia di età adulta o di anzianità.
  • Emerge in termini assoluti una prevalenza di decessi per anoressia nervosa.
  • Anoressia e bulimia portano ogni anno in Italia circa 4.000 morti. Sono circa 10 morti al giorno.

Le cause di una morte precoce

Le cause di una morte precoce sono risultate essere:


Anoressia: la percentuale di guarigione

Secondo le ricerche dell’Auxologico Piancavallo, struttura specializzata tra gli altri della riabilitazione dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (chiamati anche DNA), è essenziale intervenire tempestivamente quando la malattia insorge per poter contare su una guarigione completa. Ecco i dati:

il 75% dei pazienti affetti da anoressia, se inizia le cure entro i 2 anni dall’esordio, a 5 anni dalla malattia guarisce totalmente.


Disturbi Alimentari: l’età di insorgenza

Secondo le ultime ricerche che hanno fatto seguito alla pandemia da Covid 19, l’età di insorgenza dei disturbi alimentari è dai 10 anni di età.

Tuttavia, una recente ricerca dell’Osservatorio dell’Associazione Pollicino pone l’accento su manifestazioni ancora più precoci in bambini anche molto piccoli.

Dal 2020 a oggi, infatti, si sarebbero quintuplicate le richieste di aiuto nella fascia d’età 0-6 anni e quasi triplicate nella fascia 7-16 anni.


L’invalidità per disturbi alimentari (assegno INPS)

In determinati casi, l’INPS riconosce il diritto ad ottenere un assegno mensile da 287 € per chi soffre di disturbi alimentari, anche se non per tutti. Come si evince dalle linee guida dell’Istituto di previdenza, infatti, tra le malattie che possono dare diritto all’assegno di invalidità si annoverano l’anoressia e la bulimia.

Riconoscere l’invalidità e l’avere il diritto all’assegno non avviene in modo automatico. Una specifica Commissione medica stabilisce la percentuale di invalidità in base al peso corporeo e ai sintomi fisici e, quindi, il diritto o meno a percepire l’assegno.

Esempio. In caso di anoressia “lieve”viene riconosciuta una percentuale d’invalidità pari al 35%. In caso di anoressia “moderata” viene riconosciuta una percentuale del 45%. Per una forma di anoressia “grave” viene riconosciuta una percentuale che va dal 75% al 100%.

Assegno per i DCA: come si procede?

  • Innanzitutto è necessario rivolgersi al proprio medico di famiglia, che deve procedere nel compilare un certificato attestante la gravità della condizione;
  • Il medico, in seguito, trasmette il certificato all’INPS, l’istituto di previdenza che si occupa di stabilire l’invalidità della persona;
  • L’INPS convoca la persona richiedente per una visita medica di accertamento e per una valutazione;
  • La Commissione medica stabilisce la gravità della malattia e il diritto o meno all’assegno.

SCARICA il PDF informativo e riepilogativo su tutti i DATI SUI DCA, AGGIORNATI 2021.

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