Disturbi alimentari e gravidanza sono un binomio molto diffuso. Durante il periodo della gravidanza, infatti, i DCA non sono né rari né limitati, anzi: per la futura mamma spesso diventano una prigione per colpa della quale vive questo momento di cambiamento in maniera solitaria e angosciante. Vediamo insieme cosa dobbiamo sapere nell’articolo di approfondimento.
INDICE:
- DCA in Gravidanza: caratteristiche
- Il terrore di ingrassare
- Pregoressia: il DCA delle mamme
- Anoressia nervosa in gravidanza
- Bulimia e Binge Eating in gravidanza
- Ortoressia in gravidanza
- Le conseguenze per la salute
- I primi passi per agire
DCA in Gravidanza: caratteristiche
In un periodo difficile e delicato come la gravidanza, i cambiamenti sia fisici che ormonali e emotivi sono molteplici e, come facilmente intuibile, possono giocare un ruolo fondamentale nella modifica dell’equilibrio della futura mamma. Non fanno eccezione i comportamenti alimentari.
Quando la situazione diventa insostenibile e non adeguatamente affrontata per tempo, poi, può portare la donna a sviluppare o aggravare forme di comportamenti alimentari disordinati già presenti o a formarne di nuove.
Tra le caratteristiche principali dei disturbi alimentari durante la gravidanza ne possiamo trovare 4 fondamenti:
- terrore di ingrassare e perdere il controllo sul proprio aspetto
- non accettare i cambiamenti naturali del corpo in stato interessante
- rifiuto di mangiare alcuni cibi ritenuti “impuri” o “troppo grassi”
- alimentazione ingestibile (che può diventare incontrollata).
Come si può ben vedere, sono dei comportamenti quasi opposti l’uno all’altro, ma possono portare tutti allo sviluppo di disturbi alimentari di vario genere (li vediamo tra un attimo).

Il terrore di ingrassare durante la gravidanza
Nel primo caso citato, la paura di ingrassare o mettere su troppo peso durante i 9 mesi di gravidanza, o anche il “subire” delle avere modificazioni abbastanza aggressive del proprio corpo, infatti, possono portare la donna a non mangiare abbastanza per tentare di controllare il peso assunto.
Al contrario, del resto, il periodo della gravidanza potrebbe anche essere vissuto con l’errata convinzione che nasce da troppi cliché antichi, quali ad esempio la “concessione” del mangiare “per due”, o del poter soddisfare ogni voglia della futura mamma, portandola così verso un disturbo alimentazione incontrollata.
Pregoressia: il DCA delle mamme
Il vero e proprio disturbo alimentare delle future mamme c’è e ha un nome ben preciso: si chiama Pregoressia.
La parola Pregoressia deriva dall’unione di anoressia e pregnancy – ovvero anoressia + gravidanza – e si manifesta nella donna in gravidanza con la caratteristica dell’assoluto rifiuto di prendere peso dovuto alla crescita del bambino.
Durante i 9 mesi, ovviamente, non è possibile non accumulare peso e liquidi, ma questa crescita “naturale” fa scattare un senso di ansia profonda nella donna, la quale inizia a condurre uno stile di vita poco sano sia per lei che per il bambino. Attuando una serie di comportamenti che possono rivelarsi estremamente dannosi, dunque, la futura mamma scatena il disturbo alimentare della Pregoressia.
Non tutte le mamme che soffrono o hanno sofferto di DCA, va precisato, sviluppano la Pregoressia durante i 9 mesi di gravidanza, ma chi ne soffre di solito si forza a seguire diete ipocaloriche o estremamente restrittive, o sottoporsi a sessioni di allenamento aggressive, non consone allo stato di gravidanza. Scopri tutto sulla Pregoressia nell’articolo dedicato.
Anoressia e gravidanza
L’anoressia nervosa è un disturbo alimentare che colpisce moltissime persone in Italia, e non fanno eccezione le donne in gravidanza.
A tal proposito, bisogna distinguere due macro gruppi: chi soffre di disturbi alimentari prima della gravidanza e chi invece li manifesta durante la gravidanza.
Nel primo caso, dato che l’anoressia nervosa comporta quasi sempre l’assenza del ciclo mestruale, molte donne che vivono con costanza il DCA si ritrovano anche incinte senza averne avuto la percezione. In tal caso, il problema alimentare resta e, contemporaneamente, la donna deve vivere anche il passaggio complesso della gravidanza, un momento tutt’altro che semplice che può portare ad un aggravarsi del disturbo mettendo in serio pericolo sia la donna che il bambino.
Nel secondo caso, programmare una gravidanza mentre si è affetti da un disturbo alimentare non è assolutamente consigliato: prima, infatti, andrebbe risolto il disturbo alimentare in modo da poter vivere serenamente questo momento così particolare della vita senza ricadute.
Se non si è affetti da anoressia prima della gravidanza, ma il disturbo insorge in seguito durante la gestazione, è assolutamente necessario rivolgersi a figure specializzate.
Bulimia e Binge Eating in gravidanza
Anche per quanto riguarda la bulimia è possibile riagganciarsi a ciò di cui abbiamo appena detto poco fa riguardo l’anoressia.
La possibilità di rimanere incinta, anche se si soffre di un disturbo alimentare come la bulimia nervosa, è più alta rispetto chi soffre di anoressia ma non per questo meno pericolosa.
Per tale ragione, per chi vive costantemente degli episodi bulimici o anche di Binge Eating, andrebbe evitato di programmare una gravidanza mentre si vive la fase acuta del disordine.

Ortoressia in gravidanza
L’ortoressia è un disturbo alimentare che può insorgere molto facilmente durante la gravidanza. Questo comportamento, infatti, è caratterizzato dall’ossessione per una alimentazione assolutamente sana, con un’attenzione maniacale verso la provenienza delle materie prime, gli imballaggi e le proprietà nutritive degli alimenti.
L’Ortoressia nervosa, inoltre, vede anche l’esclusione di alcune categorie di nutrienti fondamentali quali i grassi sani, che invece sono assolutamente essenziali per il benessere della mamma e del bambino, specie durante il delicato periodo della gravidanza.
Il timore di prendere peso, di mangiare alimenti che potrebbero in qualche maniera danneggiare il bambino, il cercare sempre la perfezione nel cibo, dunque, sono i sintomi più preoccupanti dello sviluppo dell’ortoreossia in gravidanza.
Le conseguenze per la salute
È fondamentale che le futura mamma non sia lasciata sola, in balia delle emozioni, dei sentimenti e dei cambiamenti ormonali che accomunano disturbi alimentari e gravidanza.
Intervenendo tempestivamente nell’individuazione dei segnali di un ipotetico DCA e affrontandoli subito, infatti, è possibile preservare la salute fisica ed emotiva di mamma e bambino.
Le conseguenze di una alimentazione disordinata o compulsiva in gravidanza, tra l’altro, possono essere davvero devastanti in condizioni “normali”, figuriamoci quanto possano risultare amplificati e deleteri in un momento delicato come la gravidanza.
Oltre alle conseguenze emotive molto angoscianti per la donna, infatti, in questo caso sono quelle fisiche a preoccupare in maniera pressante, specie per la salute del bambino:
- Mancanza di liquido amniotico
- Problematiche legate alla placenta, quali invecchiamento precoce e mal funzionamento
- Peso e dimensioni del feto sotto i valori consoni
- Peso del bambino alla nascita sotto i valori di benessere
- Deficit dello sviluppo nel bambino sia di tipo fisico che cognitivo
I primi passi per agire
Come per tutti i disturbi alimentari, infine, è fondamentale il supporto di chi vive vicino alla donna che ne è affetta, senza creare sensi di colpa nei confronti di se stessa o nei confronti della piccola vita che sta per nascere.
Sensi di colpa mai, ma chiedere immediatamente un supporto sempre.
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Mi chiamo Melania Romanelli e sono una Coach alimentare. Dopo 20 anni di lotta contro il mio disordine alimentare ho vinto la mia battaglia, e oggi aiuto le persone con le problematiche alimentari a vincere questa sfida.
Dal 2019 ho creato il PERCORSO BED LIONS, la prima piattaforma online per combattere le problematiche alimentari con il supporto del coaching e del mentoring, che sta già aiutando centinaia di persone in Italia.
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