Quando parliamo di cura dei disturbi alimentari, oltre alle terapie mediche che forse conosci, esiste un mondo legato alle terapie naturali e a quelle “alternative” (prima tra tutte l’ipnosi per i disturbi alimentari). Ne parlo nell’articolo.
INDICE:
- Terapie “alternative” per la cura dei disturbi alimentari
- Un nuovo approccio “olistico” al corpo
- Ipnosi
- Omeopatia
- Agopuntura
- Aromaterapia
- Ayurveda
- Fiori di Bach
- Yoga
- Biofeedback
Terapie “alternative” per la cura dei disturbi alimentari
Quando parliamo di cura dei disturbi alimentari, oltre alle terapie mediche che forse conosci, esiste un mondo legato alle terapie naturali e “alternative” (prima tra tutte l’ipnosi per i disturbi alimentari).
In tali metodi, chiamate anche “cure dolci”, l’attenzione non è focalizzata esclusivamente sul disturbo da curare, bensì sull’intero organismo e sulla persone in tutta la sua complessità sia fisica che emotiva (si chiama anche approccio al benessere olistico).
Andiamo a scoprire insieme come funzionano le terapie alternative, le differenze con quelle classiche e, ovviamente, quali sono le principali per il supporto alla cura dei disordini del comportamento alimentare.
Un nuovo approccio “olistico” al corpo
La cura dei disturbi alimentari tramite terapie alternative o omeopatiche si differenzia principalmente dalla medicina canonica per il metodo di approccio, che riguarda 4 aspetti principali delle discipline legate al benessere di Corpo, Mente e Anima (le stesse aree di lavoro che approfondiscono i miei studenti nel Percorso BED LIONS per combattere i disturbi alimentari).
I ripristino dei cicli circadiani
Il ciclo circadiano è il ritmo che regola in maniera fluida tutte le funzioni del nostro organismo nell’arco delle 24 ore, il cui motore principale per il buon funzionamento è proprio l’alimentazione. Va da sé, dunque, come uno squilibrio dovuto ai disturbi alimentari vada ad alterare tale ciclo, scombussolando il corpo e le emozioni ad esso associate nella persona che vive il disturbo. Ripristinare questo ritmo, di conseguenza, è di vitale importanza per chi soffre di DCA.
Il rispetto del biotipo
Il biotipo è una suddivisione in macro categorie delle persone in base alla loro forma fisica, che secondo la medicina naturale influenza anche tutti i processi metabolici e costituzionali.
In parole semplici, in base al biotipo della persona, un alimento può essere più accettato o meno dall’organismo. Ecco perché ogni cibo può creare una risposta diversa in ogni individuo, spesso anche aggressiva, non direttamente riconducibile all’“errore alimentare” (che terrorizza chi vive comportamenti alimentari disordinati).
La teoria dei Set Point
Il set point è il range di grasso corporeo che il nostro organismo giudica corretto e in cui svolge tutte le sue funzioni vitali in perfetta armonia. Tale “punto” è determinato principalmente da due fattori: genetica e storia metabolica.
Sebbene non possiamo influenzare a ritroso la composizione dei nostri geni, possiamo al contrario imparare a gestire le dimensioni degli adipociti (le cellule legate all’accumulo di grassi” del nostro corpo), mantenendo stabile il set point. Se lo facciamo, dunque, possiamo vivere in equilibrio con il nostro corpo, anche “a prescindere” dal peso che pensiamo essere “ideale” per noi (che spesso si rivela non consono).
Il bioritmo del corpo
La vita di tutti noi è influenzata da cicli biologici ritmici, che iniziano alla nascita e continuano durante tutta la vita, oscillando in maniera costante.
I bioritmi sono influenzati da aspetti ormonali e biochimici e sono principalmente 3:
- il ciclo fisico, della durata di 23 giorni;
- Il ciclo emotivo di 28 giorni;
- Il ciclo intellettuale di 33.
Quando i 3 cicli diventano alterati, dunque, le persone in generale vivono giorni critici e problematici, specie in relazione all’alimentazione.
La medicina dolce e le terapie alternative per la cura dei disturbi alimentari, di conseguenza, devono tenere conto di tutti questi aspetti e della singolarità di ogni individuo, sia sul piano fisico che sul piano emotivo.


Ipnosi e disturbi alimentari
L’ipnosi è una delle terapie “alternative” utilizzate per la lotta contro i comportamenti alimentari disordinati.
Quando si parla di cura dei disturbi alimentari tramite ipnosi, di solito si intendono due tipologie che lavorando sulla mente in maniera differente: l’ipnosi Eriksoniana e l’ipnosi regressiva.
L’ipnosi Ericksoniana
L’ipnosi per i disturbi alimentari, nella variante Ericksoniana, lavora attivando nella persona uno stato di trance, durante il quale la mente aumenta il suo grado di suggestionabilità, in modo da poterla “riprogrammare”. Tra le attività che vengono svolte troviamo la riduzione dell’ansia, la regolazione del ciclo sonno-veglia, il miglioramento dell’umore, indurre il senso di sazietà e infondere maggiore fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.
L’ipnosi regressiva
L’ipnosi regressiva, invece, elabora principalmente i traumi emotivi, proprio quelli che possono aver dato origine al disordine alimentare, al rifiuto della propria immagine corporea (i classici “commenti” infelici dei conoscenti), il rifiuto del cibo o al contrario l’incapacità di controllare l’ingestione del cibo.
Omeopatia
La terapia omeopatica nel supporto alla cura dei DCA è anch’essa molto utilizzata. Il principio fondamentale sul quale lavora, infatti, è l’utilizzo di alcuni rimedi omeopatici che lavorano principalmente sul tutta la sfera emotiva e comportamentale della persona.
Una buona terapia omeopatica prevede solitamente l’utilizzo combinato di diversi rimedi per un periodo di tempo abbastanza lungo. Facciamo alcuni esempi di omeopatia legata ai disturbi alimentari:
- Arsenicum Album, che aiuta a combattere il malumore cronico, l’irritabilità, gli atteggiamenti compulsivi e l’ansia;
- China officinalis, utilizzata su persone introverse, molto sensibili e anche nella stanchezza cronica;
- Rhus toxicodendrom, che trova impiego nelle sindromi ossessivo-compulsive.


Agopuntura
Secondo la medicina cinese le due principali fonti di energia di una persona sono l’aria che respiriamo e il cibo. Va da sé, quindi, quanto sia importante l’alimentazione secondo questa medicina millenaria. Una delle branchie, inoltre, studia proprio l’effetto di ogni singolo cibo sul nostro organismo a livello energetico.
L’agopuntura utilizzata come cura e supporta nei disturbi alimentari, di conseguenza, mira a riequilibrare lo squilibrio – sia esso fisico o emotivo- che si verifica nel corpo proprio a livello energetico di energia vitale, puntando a ridurre la componente di stress.
Aromaterapia
L’Aromaterapia lavora sulla sfera psichica ed emozionale della persona, utilizzando gli impulsi olfattivi degli oli essenziali per condizionare le risposte delle persone in maniera tale da raggiungere l’equilibrio di tali aree. Ecco perché l’aromaterapia, per tali ragioni, trova una perfetta (e inerme) applicazione nella cura dei DCA.
I principali aspetti sui quali si andrà a lavorare in tale disciplina, comunque, sono la riduzione dello stress, la ricerca del benessere interiore, il bilanciamento delle emozioni e le associazioni di emozioni positive legate al cibo, al corpo e la percezione di sé.
Ayurveda
L’Ayurveda è una antica medicina indiana il cui principale scopo è quello di portare il corpo al suo perfetto equilibrio fisico e psichico. Anche in questo caso, dunque, la cura dei disturbi alimentari tramite la medicina Ayurvedica prevede l’utilizzo di molteplici tecniche volte al raggiungimento di un benessere che va al di là del disordine alimentare.
Gli strumenti che si hanno a disposizione, infatti, sono integrazioni con erbe e preparati medicati, trattamenti corporali come massaggi e oliazioni, il Dincharya o la routine giornaliera e, ovviamente, l’alimentazione ayurvedica per i disturbi alimentari.
Fiori di Bach
Anche i fiori di Bach sono dei validissimi alleati nel trattamento dei disturbi alimentari: lavorano, infatti, nello strato sottile delle energie emozionali, sempre scombussolate quando conviviamo con i sintomi della fame nervosa persistente.
Si è notato, infatti, che una combinazione di Wild, Oat e Mustard, aiuta il soggetto ad acuire la consapevolezza enterocettiva (la capacità di percepire chiaramente i segnali provenienti dall’interno del sé), trovando una soluzione al proprio stato di disagio psicofisico.
Yoga
La pratica dello yoga, seguita regolarmente, aiuta al riequilibrio psicofisico a abbassa notevolmente lo stress. Anche la pratica della meditazione associata proprio agli esercizi yogici, inoltre, può essere un validissimo supporto non solo per la cura dei disturbi alimentari ma anche per ritrovare l’equilibrio mentale quotidiano.
I ricorso giornaliero allo yoga, proprio perché può essere utilizzato ogni volta che ne sente la necessità, aiuta a focalizzare l’attenzione anche quando siamo in preda del nostro disordine alimentare.
Biofeedback
Il Biofeedback, infine, è una tecnica terapeutica che mira ad insegnare a controllare e autoregolare le risposte fisiologiche fuori dal controllo volontario, proprio quelle che hanno perso i meccanismi regolatori, a causa di differenti traumi o malattie fisiche.
Va da sé, dunque, che questa nuovissima terapia alternativa ai disordini alimentari potrebbe – come confermano alcune ricerche – rappresentare un valido aiuto per la cura dei DCA.


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Mi chiamo Melania Romanelli e sono una Coach alimentare. Dopo 20 anni di lotta contro il mio disordine alimentare ho vinto la mia battaglia, e oggi aiuto le persone con le problematiche alimentari a vincere questa sfida.
Dal 2019 ho creato il PERCORSO BED LIONS, la prima piattaforma online per combattere le problematiche alimentari con il supporto del coaching e del mentoring, che sta già aiutando centinaia di persone in Italia.
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