I disturbi alimentari sotto soglia sono disturbi alimentari che sono comunque soggetti all’attenzione clinica, senza però avere tutti i criteri diagnostici necessari a farli rientrare appieno nella categoria dei disturbi alimentari “classici”. Scopriamo quali sono nell’articolo.


INDICE:


Disturbi alimentari sotto soglia: cosa sono?

Nei disturbi alimentari sotto soglia il comportamento disordinato con il cibo c’è ed è presente, ma questo in medicina non viene considerato di una gravità così importante da venire trattato come un vero e proprio disturbo alimentare (come ad esempio accade per l’anoressia, la bulimia e il binge eating).

I disturbi dell’alimentazione sotto soglia, per tale ragione, vengono erroneamente considerati meno pericolosi, quando invece la pericolosità è la medesima rispetto agli altri. 

Uno dei maggiori problemi ad essi legati, del resto, è proprio il fatto che sono di difficile individuazione: non riconosciuti, non diagnosticati o diagnosticati in ritardo, non trattati nei tempi e nei modi corretti. 

Questo significa che, spesso, ci si trova di fronte ad un rischio maggiore di sviluppare un disturbo alimentare in maniera conclamata proprio perché non si interviene in tempo. 

Scopriamo nel dettaglio quali i disturbi alimentari sotto soglia e quali sono le loro caratteristiche peculiari. 

Disturbi-alimentari-sotto-soglia-quali-sono

Anoressia nervosa atipica

Nel disturbo dell’anoressia nervosa atipica tutti i criteri di diagnosi dell’anoressia nervosa sono soddisfatti, fatta eccezione per uno. 

Il soggetto che ne soffre, infatti, pur avendo una significativa perdita del peso corporeo dovuto alle condotte alimentari di forte privazione, mantiene il suo peso corporeo all’interno di un range normale (o normopeso). Non ci si troverà, dunque, di fronte una persona in evidente stato di sottopeso, bensì una persona che ad una prima occhiata può risultare assolutamente in salute, fermo restando i comportamenti di privazione alimentare tipici dell’anoressia.


Bulimia nervosa e Binge Eating di bassa frequenza

Per quanto riguarda la bulimia nervosa di bassa frequenza tutti i criteri diagnostici della bulimia vengono soddisfatti: la differenza sta nel fatto che le crisi bulimiche – ovvero l’atteggiamento del vomito auto-indotto e gli atteggiamenti di tipo compensatorio (lassativi, eccessivo allenamento, vomito) vengono effettuati con una frequenza più ridotta. Tale frequenza, nello specifico, viene quantificata in meno di una volta a settimana e/o per un periodo inferiore di 3 mesi. 

Lo stesso discorso viene applicato per il Binge Eating Disorder di bassa frequenza: i criteri diagnostici dell’alimentazione incontrollata ci sono, ma i comportamenti alimentari scorretti avvengono con una frequenza quantificata in meno di 1 episodio a settimana e/o per un periodo di tempo inferiore ai 3 mesi. 


Purging Disorder: disturbo da condotte di eliminazione

Il Purging Disorder è conosciuto anche con il nome di disturbo da condotte di eliminazione. Questo tipo di disturbo alimentare è caratterizzato dall’atteggiamento della persona che ne soffre ad utilizzare diversi metodi per il controllo del proprio peso corporeo o della sua forma fisica (spesso percepita in maniera distorta).

Tali condotte possono essere l’uso di lassativi, diuretici, farmaci per il controllo del peso, della fame o del senso di sazietà ed allenamenti fisici ad altissima intensità. L’unico criterio che compare, affinché possa essere classificato come un disturbo da condotte di eliminazione, sono le crisi bulimiche (che invece caratterizzano la bulimia e il binge eating).


NES (Night Eating Syndrome)

La Night Eating Syndrome o sindrome da alimentazione notturna è un disturbo caratterizzato dal consumo di cibo in maniera abbondante dopo il pasto serale, o dal consumare cibo durante le ore notturne, subito dopo aver avuto un risveglio. Il ricordo di ciò che è stato mangiato è ben chiaro e consapevole, tanto è vero che differisce da un disturbo simile legato al sonno chiamato il disturbo neurologico della bella addormentata o sindrome di Kleine-Levin

Questo tipo di disturbo alimentare, che rientra anche nei disturbi alimentari non altrimenti specificati, è molto limitante nella persona, poiché genera un forte stress e problematiche nella vita quotidiana legate proprio all’interruzione del delicato ritmo sonno/ veglia. 


SRED (Sleep-Related Eating Disorder)

La sigla SRED sta per “Sleep related eating disorder”. Questo tipo di disturbo, infatti, si differenzia dalla sindrome da alimentazione notturna per un fattore determinante: le persone che ne soffrono consumano e preparano il cibo mentre sono addormentate. Chi ne soffre, in pratica, la mattina seguente non ha più nessun tipo di ricordo o ricorda solo in maniera molto frammentaria, esattamente come se avessero sognato. 

La SRED (Sleep-Related Eating Disorder) è un disturbo alimentare legato al sonno che colpisce principalmente i giovani dalla pre adolescenza fino a circa 20 anni.

Tale disturbo, inoltre, riguarda spesso persone che soffrono già di disordini del sonno, dell’alimentazione o disordini di tipo mentale, ed è stato riscontrato anche in persone in uno stato di privazione del sonno. 

Questo atteggiamento alimentare errato è estremamente pericoloso, in quanto la persona che mangia è addormentata e non si rende contro di quello che succede, correndo il rischio tangibile di ingerire alimenti tossici o non commestibili, oltre all’evidente stato confusionale al risveglio. 

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