Nella prima parte del 2021 sono usciti tantissimi libri che riguardano i DCA. Ecco i migliori 5 che puoi trovare su Amazon al momento (ti lascio i link e le copertine!).


INDICE:


1. “Non mi sono mai piaciuta” (Valentina Dallari)

Dopo aver partecipato al programma televisivo Uomini e Donne, da ragazza normalissima Valentina Dallari viene catapultata nel rutilante mondo dello spettacolo. In “Non mi sono mai piaciuta”, Valentina racconta la sua ascesa repentina, sia della sua carriera sia del disturbo alimentare dell’anoressia, che inizia a rosicchiarle la voglia di vivere.

È cruda, Valentina, è onesta, e sa essere anche ironica a livello disarmante. Non si nasconde dietro giri di parole e va dritta al sodo: vuole essere magra come Lily Collins in “Fino all’osso”, vuole non avere mai fame, vuole pesare il meno possibile come un uccello – anche se senza ali. 

E seppur se fa male leggerlo… chi soffre di anoressia sa che quella che scrive è una persona vera, come è tremendamente reale il suo male.

Tip —-> Per capire i pensieri di una persona che è colpita, improvvisamente, dal male dell’anoressia nervosa.


2. “Il peso dell’amore. Capire i disturbi alimentari partendo da famiglia e scuola” (Leonardo Mendolicchio)

Al contrario del precedente, il libro di Leonardo Mendolicchio – medico, psichiatra, psicoanalista ed esperto in Disturbi del comportamento Alimentare – si concentra maggiormente su un taglio scientifico, ma narrando vicino a chi legge. 

Le sue parole sono semplici, i riferimenti al mito e allo storytelling illuminanti e, soprattutto, il suo punto di vista innovativo (grazie a Dio), poiché attento non solo alla diagnosi clinica dei DCA quanto all’aspetto identitario delle persone. 

In altre parole: chi soffre di disturbi alimentari non è solo il suo male, ma una persona da “ricucire” con un approccio a 360º. Solo così, infatti, possiamo permetterci di comprendere il nostro desiderio di perfezione e amore e, contemporaneamente, sanare la ferita con il cibo.

Tip —-> Mendolicchio dedica la sua narrazione ai genitori e alla scuola: un apporto alla cura spesso trascurato, specie per quanto riguarda l’ascolto, la comprensione e il supporto che tali importanti figure possono dare a chi vive il DCA ogni giorno. Spesso in solitaria e da incompreso. 


3. “Volevo essere una farfalla. Come l’anoressia mi ha insegnato a vivere” (Michela Marzano)

Il flusso di coscienza di Michela Marzano è una dichiarazione d’intenti già dal titolo. Puro desiderio di leggerezza.

Grazie alla sua intelligenza filosofica fuori dal comune, del resto, la Marzano fa della sua testimonianza un manifesto di “salvezza”: grazie alla sua malattia, dura e violenta, Michela ha saputo andare oltre la sua voglia di perfezione, ritrovando quel desiderio di compiacere il padre e quel conflitto con la madre non troppo sanato. 

D’altra parte, è proprio con quel vuoto cosmico “che si faceva sentire all’altezza del ventre e che si allargava” fino ad inghiottire la protagonista, che la Marzano ha preso consapevolezza delle sue armi mentali per riempirlo. 

Tip —-> Per chi vuole vivere l’anoressia “da dentro”, scavando dentro le radici profonde e ancestrali del “male”.


4. “Non superare le dosi consigliate” (Costanza Rizzacasa D’Orsogna)

Sicuramente il libro più sorprendente di questo elenco, dal momento che racchiude in un lungo racconto autobiografico tutte le “brutture” del sistema che dovrebbe proteggere chi soffre di disturbi alimentari. E che, come ci illustra Costanza, non lo fa affatto.

L’autrice, infatti, ci lascia entrare con la sua ironia pungente dentro la sua vita: la famiglia, i medici, gli abusi degli infermieri, le dinamiche disfunzionali, il bullismo quotidiano, la voglia di farla finita. 

Oltre alla lotta quotidiana contro il mostro dei DCA, dunque, l’aspetto inquietante di “Non superare le dosi consigliate” – che conosco molto bene da coach specializzata in disturbi alimentari – è la lotta quotidiana contro una società completamente ostile e incredibilmente insensibile di fronte ad una malattia pericolosa come quella della bulimia nervosa (non solo questa, ahimè).

Tip —-> Per coloro che soffrono di bulimia, ma anche dei colpi di una società insensibile (compresa la denuncia al parco medici e infermieri). 


5. “Belle di faccia. Tecniche per ribellarsi a un mondo grassofobico” (Chiara Meloni & Mara Mibelli)

Ben oltre un libro, un Manifesto per le persone grasse. Sì, le due meravigliose e ironiche autrici riattivano questa parola -“grasso” – senza giri di parole o sotterfugi linguistici, attingendo alla storia e alla tradizione dei fat studies e degli studi americani sulla gender equity.

Lo dicono e non lo negano, anzi lo affermano: ci sono troppi anglicismi nel mondo grassofobico, poiché in Italia questo mondo non viene assolutamente considerato dal punto di vista intellettuale, ma soprattutto politico.

Eh sì, perché “Belle di faccia” è un vero e proprio Manifesto politico di una popolazione, quella grassa, che ogni giorno è costretta ad affrontare battute, commenti, giri di parole, stereotipi. Ma che, consapevole di ciò, vuole liberarsi una volta per tutte dalle sue catene

La lotta per i sedili extralarge sull’aereo, i dibattiti sulla questione “salute” delle persone obese (le quali, a prescindere se sono in salute o meno, hanno comunque diritto a dignità e rispetto) e il grande desiderio di cancellare per sempre l’equazione “bellezza = felicità”… “Belle di faccia” è un viaggio a dir poco appassionante nel punto di vista “dell’altro”. 

Che da solo, adesso diventa irrimediabilmente parte di un coro di voci che grida, si fa sentire e chiede che i propri diritti vengano riconosciuti.

Tip —-> Per chi è grasso e sta cercando tecniche, risposte e emozioni pratiche…  su come ribellarsi al mondo grasssofobico in cui viviamo, senza accezioni negative ma sentendosi una volta per tutte “liberate”. Grazie alla grande intelligenza, ironia e acume delle due autrici! 

Hai letto uno di questi libri? Dimmi la tua nei commenti!

Melania-Romanelli-coach-disturbi-alimentari-e-benessere-smile

*DISCLAIMER: Il materiale e le informazioni contenute nel presente sito sono state elaborate soltanto a scopo informativo: non devono essere considerate consulenza medica, né costituiscono una relazione medico-paziente, né una diagnosi o autodiagnosi. Pertanto, ogni decisione presa sulla base di queste indicazioni è personale: l’autrice e la proprietà non possono essere ritenuti responsabili dei risultati o delle conseguenze di un qualsiasi utilizzo o tentativo di utilizzo delle informazioni pubblicate su questo sito. La proprietà del sito e gli autori, inoltre, non si assumono alcuna responsabilità in caso di omissioni di informazioni, refusi o errori di trascrizione in qualsiasi dei contenuti pubblicati. La proprietà del sito si rende disponibile a correggere, migliorare e ampliare i contenuti e ad accogliere eventuali segnalazioni, al fine di offrire un servizio d’informazione sempre aggiornato e attendibile.