Oltre alla gestione difficile delle emozioni, ci sono tantissimi traumi che possono far insorgere il Binge Eating. Vediamo insieme quelli più “comuni” che potrebbero scatenare le abbuffate compulsive.


INDICE:


Un concatenarsi di eventi

Il Binge Eating Disorder, il disturbo da alimentazione incontrollata, è un disturbo multifattoriale con molteplici cause scatenanti, il che significa che è il risultato della somma di diversi fattori.

Oltre alle emozioni e gli stati d’animo, che abbiamo analizzato in tantissimi articoli, ciò che più frequentemente fa scattare l’insorgenza del Binge sono i traumi, ovvero degli episodi spiacevoli che minano la stabilità delle emozioni e, conseguentemente, la stabilità dei comportamenti alimentari. Vediamo insieme i traumi più comuni che potrebbero scatenare le abbuffate compulsive.


1. Alimentazione in famiglia

Una corretta e sana alimentazione nasce dall’educazione alimentare famigliare. Fin da quando si è neonati, le abitudini alimentari vengono elaborate man mano in base sì alle attitudini personali ma anche al contesto sociale e relazionale. 

Privazioni o concessione eccessive, senza l’impostazione di una alimentazione sana ma consapevole, dunque, possono essere estremamente controproducenti, creando le basi per un’alimentazione compulsiva.

Se ci si trova in una famiglia con delle abitudini alimentari “proibitive”, sarà molto più facile sviluppare dei disturbi alimentari in età adolescenziale e post adolescenziale. 

Inoltre, anche un rapporto difficile con i membri della famiglia può essere alla base delle sviluppo del Binge; specialmente il rapporto figli genitori, nel caso in cui sia estremamente conflittuale, o in situazioni di violenza, abbandono o iper protezione.  

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2. Commenti su quanto mangiamo

I commenti inappropriati su quanto una persona mangia, ma anche su cosa e su come, possono cerare delle gravi ripercussioni a livello emotivo in chi li subisce. 

Nessuno ha il diritto di giudicare un’altra persona, specialmente se in maniera offensiva e inappropriata, ma anche un commento con fare scherzoso potrebbe essere recepito nella maniera sbagliata e, quindi, portare la persona che ne è soggetta a cadere in uno stato di sconforto emotivo, nel quale l’unica via d’uscita è il rifugiarsi nel cibo.

Se si nota in una persona a noi cara un comportamento “strano” con il cibo, la cosa migliore è approcciarsi a lei nel modo di più discreto e professionale possibile, rivolgendosi sempre a figure professionali specializzate in disturbi alimentari.   


3. Commenti sul corpo

I commenti sul corpo, anche se sono complimenti, sarebbe sempre buona norma non farli mai. 

A volte non si dà il giusto peso a ciò che viene detto, vuoi per mancanza di attenzione, vuoi perché a volte ci si sente in diritto di dire tutto ad una persona che conosciamo bene. Eppure, i commenti sul corpo possono fare molto più male di quello che si possa immaginare.  “Troppa magrezza” o “troppa formosità”, poco importa: una frase può essere percepita come un giudizio e portare la persona a vergognarsi e soffrire per la propria condizione fisica “sbagliata”, innescando così i meccanismi che possono scatenare il Binge o altri disturbi alimentari. 

Quando parliamo di giovani donne, i commenti da parte dei ragazzi verso i corpi femminili troppo spesso sono tutt’altro che “delicati”, creando così insicurezze e gettando le basi per i disturbi alimentari laddove si tende già ad avere dei comportamenti disordinati o compensatori con il cibo

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4. Lutto o episodio drammatico

Tutti gli episodi difficili della vita vanno elaborati. Alcune persone hanno più difficoltà di altre nel processo di elaborazione, e questo può portare ad una sofferenza maggiore o ad una guarigione più lenta; a volte ci sono persone che per sfuggire al dolore provocato cercano rifugio e riparo in qualcosa e quel qualcosa può essere il cibo. 

Lutti in famiglia e nella cerchia di frequentazioni, violenze, abbandoni, episodi emotivamente destabilizzanti, tragedie, possono essere facilmente una causa scatenante del Binge

Questo proprio perché, per cercare di far fronte alla sofferenza, si cerca qualsiasi appiglio, ed alcune persone lo trovano abbuffandosi in maniera incontrollata; in quel momento la paura, la rabbia, la tristezza, lo stress, il dolore vengono alleviati e soffocati dal cibo.


5. Troppe diete Yo-Yo

Anche le diete hanno un ruolo chiave nello sviluppo di episodi di Binge Eating prima, e della vera e propria malattia poi. Passare un’intera vita a dieta, provare diete su diete miracolose, vivere in una costante restrizioni calorica o di alimenti, non giova né al fisico né alla psiche. 

Il fatto che normalmente nelle diete per perdere peso ci sia un importante deficit calorico porta inevitabilmente a dover evitare determinate categorie di cibi, magari tra quelli che si preferiscono – dolci, pizza, gelati e pasta – creando così il risultato opposto di quello desiderato: il recupero delle calorie “evitate” tramite abbuffate violente proprio dei cosiddetti “cibi proibiti”.

Un’alternanza continua di restrizione e digiuno con le abbuffate, inoltre, conduce alla cronicità del comportamento, con perdita di speranza della persona circa la possibilità di recupero. 

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6. Cambio radicale di vita

Un cambio radicale di vita, una separazione dal compagno, i figli che vanno via di casa, un importante nuovo lavoro, dover tornare a casa dei genitori per qualcosa non andato bene, un trasferimento lontano dai propri affetti e abitudini… sono tutte situazioni che mettono a duro stress la persona.

Se non si riesce a metabolizzare, elaborare e reagire nel giusto modo riguardo gli avvenimenti importanti e improvvisi della vita, quindi, c’è la possibilità che questi traumi sfocino nelle abbuffate come “metodo” per riuscire a superare e sopravvivere a questo tipo di negatività e difficoltà.

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