La dipendenza economica può diventare un trigger per un comportamento alimentare disordinato? Ti spiego cosa ha a che fare l’indipendenza economica con il tuo disturbo alimentare! E, ovviamente, come risolvere questo problema.


Indipendenza economica + disturbi alimentari: un intreccio possibile

Indipendenza economica + disturbi alimentari: questo argomento è emerso spesso nel mio studio di coach alimentare e in tutte le diverse fasi del mio lavoro con i clienti. Ed è un argomento davvero importante nel recupero dei DCA, ma anche nella vita in generale.

Una qualsiasi malattia mentale, del resto, può avere un impatto piuttosto grande sulle nostre finanze e sulla nostra capacità di gestire i soldi, limando la nostra fiducia finanziaria e anche la capacità di vincere il nostro problema.

* Prima di andare avanti con l’articolo, voglio chiarire che non sono qui per dare consigli finanziari, ma solo per aiutarti a capire i modi in cui le finanze e i disturbi alimentari possono essere intrecciati.


Cosa vuol dire essere indipendenti?

Quando si tratta di recupero dai DCA, molti dei supporti di cui abbiamo bisogno hanno un costo (terapia medica, percorso di coaching, viaggi per raggiungere i centri dedicati ecc.), il che può facilmente aumentare l’ansia per la propria situazione di salute fisica e mentale. Ansia che diventa ingestibile quando si è economicamente dipendenti.

Se al nostro disordine alimentare, infatti, aggiungiamo una situazione per la quale non gestiamo un conto personale al quale poter attingere per fare una o più attività tra quelle appena menzionate, va da sé quanto questa situazione diventi a prima vista senza via d’uscita, nonché un nuovo trigger per il nostro comportamento alimentare disordinato.

Ecco perché è importante esaminare il supporto che hai attualmente, e di cui hai bisogno, per andare avanti e lavorare per regolare il tuo rapporto con il cibo e con la felicità.


Disturbi Alimentari “in solitaria”

Per molte delle persone che soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, è davvero complicato aprirsi su questo aspetto al proprio partner o ad un proprio familiare. Anzi, è piuttosto vero il contrario: ci si VERGOGNA, ci si chiude, dunque, in una lotta esclusivamente in solitaria.

Si vive il disturbo alimentare senza contare sull’appoggio dell’altro e, quando questa situazione si poggia sulla incapacità di scegliere in solitaria una terapia o una soluzione, per mancanze economiche, anche la POSSIBILITÀ DI FARCELA DIMINUISCE.

Se per la soluzione dobbiamo chiedere il permesso o anche solo l’appoggio economico di qualcuno che NON SA, ci troviamo di fronte a due problemi:

  1. comunicare un dolore che non siamo pronti a fare = NON LO FACCIAMO;
  2. chiedere a questa persona non solo di comprenderlo, ma anche di aiutarci economicamente = NON CHIEDIAMO = NON LOTTIAMO = NON ABBIAMO SOLUZIONE.

Scegliere la propria salute

Per quanto abbiamo appreso nel punto precedente, dunque, capiamo che il problema non riguarda solo i soldi, il conto in banca o l’indipendenza economica, quanto l’INDIPENDENZA DECISIONALE sulla propria salute e sulla costruzione della propria felicità. Quello che manca, dunque, è POTER DECIDERE DELLA PROPRIA VITA.

Ecco cosa vuol dire poter scegliere ogni giorno la propria vita – in questo caso per la propria salute – in relazione alle problematiche alimentari:

  • acquistare e leggere i libri dedicati ai disturbi alimentari, che possono servirti da guida;
  • guidare per decine di chilometri per poter partecipare ad una riunione di gruppo dedicata ai disturbi alimentari;
  • scegliere un percorso online di crescita personale;
  • iscriversi ad un workshop a pagamento;
  • iniziare sedute di terapia psicologica;
  • provare strategie di medicina alternativa (es. sessione di reiki, agopuntura, horse therapy ecc.);
  • ecc. ecc..

Come ci aiuta il conto in banca?

È fondamentale ricordare che milioni di persone, di tutte le età, generi e livelli di reddito, sperimentano stress finanziari nella loro vita. Dunque, non sei solo e non sei meno adulto se ti ritrovi a lottare per questo!

Tutti raggiungiamo la competenza nella gestione attraverso la pratica e l’essere onesti con noi stessi su dove risiedono le nostre vere difficoltà e risorse. Cercare di riprendersi da un disturbo alimentare e contemporaneamente gestire le proprie finanze in una società spesso costosa non è sempre facile. Ma non è impossibile, e si può imparare.

Il conto in banca, quindi, diventa il primo passo proprio per iniziare ad imparare.


Come aprire un conto online gratuito e sicuro

Anche se, ripeto, non ti voglio assolutamente dare consigli finanziari non essendo competente, posso dirti che, dopo anni di lavoro autonomo online, so bene come accedere ad un conto online sicuro e anche gratuito.

Ce ne sono diversi, infatti, che io stessa utilizzo da anni quotidianamente, così come lo fa il mio compagno. Te li elenco qui, considerando che l’operazione di apertura è velocissima, discreta e si fa in pochissimi passi.

Ecco un elenco sicuro:

  • Revolut: una banca autorizzata e regolata dalla Banca centrale europea come istituto di credito online;
  • N26: una banca tedesca diretta che offre servizi finanziari a clienti di vari stati membri dell’Area unica dei pagamenti.

Conclusioni

Quello che in genere consiglio, in aggiunta al conto, è di dedicare del tempo a esplorare il proprio rapporto personale con il denaro e cercare supporto quando e dove necessario:

  • Rivolgersi a persone di cui ti fidi o che potrebbero aiutarti ti porterà verso una maggiore sicurezza, non solo economica. Farlo, poi, ti aiuterà a sentirti più sicuro e meno ansioso anche nella vita di ogni giorno;
  • Una delle cose più oneste che puoi fare è descrivere in un diario com’è il tuo rapporto con il denaro, per capire cosa funziona bene e cosa potrebbe contribuire negativamente al tuo disturbo e alla salute mentale generale;
  • Man mano che acquisisci familiarità con le tue abitudini, inoltre, puoi concentrarti sul continuare a rafforzare le tue sane abitudini sfidando quelle più distruttive

Comprendere il tuo rapporto con il denaro, dunque, è fondamentale: non solo perché è una competenza che si impara per la vita, ma anche perché può avvicinarti a vivere una vita felice, appagante e libera dal tuo disturbo!


Melania-Romanelli-coach-disturbi-alimentari-e-benessere-smile

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