La ricerca sui DCA sta assistendo a una serie di preoccupazioni legate ai disturbi alimentari nei pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica. In sostanza, la chirurgia bariatrica non cura il Binge Eating Disorder se non l’hai risolto a monte. Ecco 6 motivi per cui il bypass gastrico non serve davvero come metodo anti abbuffate.


INDICE:

Bypass Gastrico: la soluzione per i disturbi alimentari?

1. Si può sviluppare lo PSEAD, il disturbo alimentare che porta ad evitare del tutto di mangiare

La Chirurgia bariatrica è davvero la TUA soluzione?


Bypass Gastrico: la soluzione per i disturbi alimentari?

Sebbene non esista un modo sicuro per ottenere e mantenere la perdita di peso, la chirurgia bariatrica è considerata il trattamento più aggressivo – ma anche il più efficace – per combattere l’obesità e per risolvere il disturbo alimentare del Binge Eating Disorder. 

I pazienti spesso si rivolgono alla chirurgia bariatrica nella speranza di:

  • Perdere peso e mantenere il peso perso
  • Migliorare la salute
  • Raggiungere una migliore qualità della vita
  • Chiudere per sempre con il Binge Eating

Mentre la chirurgia bariatrica può, in effetti, scatenare i primi 3 benefici sopra elencati, non è affatto scontato che possa influire in maniera positiva sul 4º beneficio, ovvero che possa essere la soluzione definitiva al disturbo alimentare del Binge Eating.

Chirurgia Bariatrica e Binge Eating Disorder

D’altra parte, i disordini alimentari che esistevano prima dell’operazione e che – appunto – non sono identificati e trattati PRIMA dell’intervento chirurgico, possono emergere, e lo fanno quasi sempre, anche dopo l’intervento.

L’alimentazione disordinata, infatti, influisce tantissimo sull’aumento di peso, ma tale problema alimentare viene spesso trascurato e non diagnosticato prontamente nei pazienti obesi con disturbi alimentari. Con la conseguenza che i pazienti affetti da DCA hanno maggiori probabilità di cercare metodi di perdita di peso – compreso un intervento chirurgico così importante come il bypass gastrico – nella speranza che possa essere la loro soluzione.

Una speranza vana. In questo articolo ti spiego perché in 6 motivi.


1. Si può sviluppare lo PSEAD, il disturbo alimentare che porta ad evitare del tutto di mangiare

Questo disturbo alimentare è più comune di quanto si possa pensare. Dopo essersi sottoposti all’intervento bariatrico, con la rapida perdita di peso ad esso legata, i pazienti affetti da PSEAD smettono di mangiare del tutto (o lo fanno molto poco) per evitare di riprendere peso. 

Dato che l’intervento di riduzione dello stomaco abbatte sensibilmente l’assunzione di cibo, spesso questi pazienti vivono fastidi e complicazioni postoperatorie molto violente, che li fanno spaventare all’idea di mangiare di nuovo. A volte, infatti, sviluppano una reazione fobica nei confronti del cibo, tanto che possono arrivare a perdere oltre il 50% del loro peso corporeo iniziale

La rieducazione alimentare di tali pazienti è complicata e richiede cure speciali, senza contare le ripercussioni psicologiche di arrivare ad odiare quasi del tutto l’idea di mangiare e il cibo stesso

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2. “Bloccare” lo stomaco e vomitare: una strana combinazione 

L’intervento di sleeve riduce lo stomaco in 2 sezioni, di cui la prima è davvero molto piccola. Dopo l’intervento chirurgico, quindi, i pazienti devono masticare il cibo molto accuratamente in modo che possa passare attraverso l’apertura più piccola, e poi arrivare a quella più grande. Se i pazienti non masticano a fondo, il cibo rimarrà effettivamente “bloccato” durante la discesa. 

In questo processo, alcuni pazienti scoprono di poter “bloccare” lo stomaco e, di conseguenza, indurre il vomito non masticando abbastanza o mangiando cibi secchi, che si “bloccano” e che necessitano di essere vomitati per forza di cose. 

Va da sé che, se non si risolve il disturbo alimentare alla radice, molti pazienti arrivino ad utilizzare questo sistema di bloccare lo stomaco e vomitare come metodo per controllare il proprio peso, in modo simile al meccanismo che scatta in chi soffre di Bulimia Nervosa.


3. Perdita del controllo alimentare

La perdita del controllo alimentare è una sensazione molto simile al disturbo da alimentazione incontrollata e ha anche una componente compulsiva. Questo tipo di alimentazione disordinata è caratterizzato dal consumo di piccoli pasti e spuntini tutto il giorno, che danno l’illusione di mangiare poco. Anche se i pazienti mangiano solo piccole porzioni di cibo alla volta, però, è molto comune il fatto che inizino di nuovo a riprendere peso. Come mai?

Perché le calorie ingerite sono comunque maggiori del fabbisogno della persona e, non essendo bruciate in maniera incisiva, causano l’aumento di peso corporeo. 

In pratica, seppure si svolga al contrario del disturbo da alimentazione incontrollata – poiché i pazienti non consumano un volume di cibo grande – le conseguenze sono simili, perché è pur sempre un modo disordinato di mangiare in maniera del tutto indefinita. 


4. Nutrizione in pericolo 

Nella fase post operatoria che segue la chirurgia bariatrica, i pazienti non assorbono in maniera sana tutti i nutrienti dal cibo. Ecco perché devono ricorrere ai multivitaminici e agli integratori specificamente progettati per i pazienti post-operatori. 

Tuttavia, alcuni pazienti non aderiscono alle linee guida consigliate per quanto riguarda gli integratori e finiscono per accusare una grave carenza nutrizionale. Insieme a gravi rischi per la salute, dunque, possono verificarsi confusione, disorientamento e sintomi simili alla demenza.

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5. Sviluppo di dipendenze “sostitutive”

Incapaci di usare il cibo per regolare l’umore, come erano abituati a fare prima dell’intervento, alcuni pazienti potrebbero vivere un aumento dei comportamenti compulsivi legati alla chirurgia bariatrica, tra cui abuso di droghe, abuso di alcol, uso compulsivo dei social network o del gaming.

Mentre alcuni studi dimostrano che i pazienti bevono effettivamente meno alcol dopo l’intervento chirurgico, la metà di tutti i pazienti con disturbi alimentari lottava con disturbi da abuso di sostanze già da prima dell’intervento

Pertanto, i pazienti che mostrano comportamenti di dipendenza PRIMA dell’intervento chirurgico devono essere attentamente monitorati per i primi due anni DOPO l’intervento, o rischiano di utilizzare l’alcol come meccanismo di conforto al posto del cibo. 


6. Disturbi legati all’immagine corporea

Molti pazienti vivono episodi di gioia incontenibile guardando il peso perso dopo l’intervento, ma questo non sempre significa che siano soddisfatti del loro aspetto fisico dopo l’intervento. Mi spiego meglio.

Il corpo di chi si sottopone all’intervento sleeve di riduzione dello stomaco subisce dei cambiamenti drastici, con il mutamento altrettanto “forte” dell’immagine corporea della persona.

I pazienti potrebbero vedersi improvvisamente invecchiati anche di 10 o 20 anni, oppure assistere al cedimento della pelle che può verificarsi naturalmente con una drastica perdita di peso e con lo svuotamento delle sacche di grasso. 

La pelle flaccida e appesa o altri cambiamenti fisici indesiderati per i pazienti rappresentano un trauma che non si aspettavano, con la presa di coscienza di dover lottare ancora per risolvere anche questo ulteriore problema, specie a livello emotivo.

Il punto di “arrivo” della immagine corporea desiderata, insomma, è ancora molto lontano, fattore che può gettare nello sconforto la stragrande maggioranza di coloro che contavano sull’intervento allo stomaco per dimagrire, senza però aver preso in considerazione i cambiamenti repentini conseguenti.


La Chirurgia bariatrica è davvero la TUA soluzione? 

Se stai prendendo in considerazione la chirurgia bariatrica come metodo per accelerare il tuo controllo del peso corporeo e abbattere il Binge Eating Disorder, sappi che questa è una decisione che può diventare contro producente nel lungo periodo. 

Il tuo corpo non sarà più lo stesso dopo l’intervento: avrai bisogno di cure mediche specialistiche per tutta la vita e dovrai sempre aderire a protocolli e linee guida dietetici specifici. Senza contare che potrai sempre ritrovarti a “fregare” lo stomaco e abbuffarti anche con piccole porzioni di cibo, bypass gastrico o no. 

L’aspetto più importante da tenere in considerazione, infine, è questo: se soffri di un disturbo alimentare (comprese le abbuffate compulsive), ricorda che il bypass gastrico e la chirurgia bariatrica NON guariranno il tuo rapporto disordinato con il cibo. 

Prima ancora di affidarti ad un metodo così invasivo e anche così costoso, dunque, chiedi aiuto per iniziare a lavorare alla tua guarigione fin da ora

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