Ci sono più modi per affrontare la tua salute mentale. Questo è un dato di fatto. Dalla CBT alla psicoanalisi, fino ad arrivare al coaching, non è un segreto che approcci diversi funzionano per persone diverse. E, per alcuni, la cooking therapy può rappresentare un serio punto di svolta. Ne parlo nell’articolo!


Cos’è la Cooking Therapy?

La ricerca sulla cooking therapy “la terapia della cucina” è relativamente nuova. È solo di recente che i terapeuti e le imprese sociali hanno iniziato a esplorare le possibilità che, in cucina, la terapia della parola e della condivisione nel contesto della preparazione di un pasto potrebbe offrire grandi opportunità. Specie a chi lotta contro le problematiche alimentari e ha un vero rapporto compulsivo per il cibo.

L’idea alla base della cooking therapy consiste nel fare un’attività che ti tenga impegnato a livello manuale mentre ti impegni contemporaneamente nella terapia della conversazione con un terapista, un coach o un altro praticante.

Per molte persone, l’intensità della terapia del linguaggio può sembrare opprimente. Aggiungendo l’elemento della cottura, le pressioni come mantenere il contatto visivo e la completa messa a fuoco vengono eliminate e la conversazione può spesso fluire più liberamente.


Cooking Therapy: una terapia personalizzata

Come ricorda una delle pioniere di questo nuovo metodo, Charlotte Hastings, con la therapy kitchen (l’altro modo per chiamarla) si utilizza il cibo, la cucina e il mangiare come terapia olistica.

Quando si tratta di ogni sessione, infatti, che non esiste una struttura prestabilita, che si decide in base alle esigenze dei clienti in quel momento. Alcune strategie prevedono:

  • cucinare insieme con il cliente, con il coach o il terapeuta che insegna, osserva e risponde al cliente stesso;
  • andare a casa del cliente e vedere le dinamiche della cucina al lavoro, notare e aiutare a capire il funzionamento relazionale delle persone.
  • suggerire a qualcuno di vicino al cliente di portare un pasto alla sessione, per vedere cosa viene scelto e come viene portato.

Osservare le dinamiche dentro e fuori la persona, dunque, aiuta a capire e comunicare con il suo mondo interiore, in un formato pratico e spesso meno minaccioso della pura terapia basata sulla parola.


I benefici della Cooking Therapy

La terapia culinaria può avere un forte impatto emotivo sulla persona che decide di sperimentarla. Uno dei motivi principali è che, essere in grado di sfamare gli altri e noi stessi, la cucina può costruire una sfida per la vita. E lo sanno bene le persone che vivono ogni giorno i disturbi alimentari.

Del resto, molte persone che soffrono di anoressia nervosa e che si privano quasi completamente del cibo durante la giornata, raccontano spesso dei pasti succulenti e abbondanti che preparano con amore per gli altri. Senza toccarne una briciola.

Tuttavia, sentirsi legati agli ingredienti, alla cucina e agli altri commensali, ci porta in contatto con la nostra umanità: aumenta anche la sensazione di attenuare il senso di colpa, di sicurezza e protezione, anche affrontando una dura battaglia.

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Stabilire un senso di pace e connessione

Poiché si parla di salute mentale e solitudine, è più importante che mai evidenziare i modi per rimanere in contatto gli uni con gli altri e lacooking therapy può fare proprio questo. Preparare determinati piatti, infatti, può aiutarti a sentirti più vicino agli altri e anche a costruire una connessione più profonda con te stesso.

È stato anche scoperto che attività come la cottura riducono lo stress e l’ansia, anche legate al cibo. Una attività meditativa, creativa e spesso sociale che può funzionare per migliorare il tuo benessere mentale. Questo è forse uno dei motivi per cui così tante persone hanno trovato nella cucina un’ancora di salvezza durante i blocchi del COVID-19.


Cooking Therapy e Metaverso

Uno degli esperti italiani di questa terapia innovativa è Antonio Cerasa, neuroscienziato e ricercatore di IRIB-CNR di Cosenza, la cui ricerca sul rapporto tra la cooking therapy e la riabilitazione cognitiva del danno cerebellare nei pazienti con patologie mentali è apparsa sul Journal of Clinical Neuroscience.

In sostanza, per persone che vivono quotidianamente problematiche quali l’autismo, limitazioni motorie, deficit cognitivi ma anche difficoltà con il cibo a livello sociale, questa terapia può rappresentare uno strumento prezioso per migliorare trattamenti e cure mediche e psichiatriche.

Tanto che è attualmente in corso un progetto per portare questa attività anche nel Metaverso: le persone che hanno difficoltà a relazionarsi con gli altri, in definitiva, potrebbero giovare fortemente di un ambiente virtuale nel quale sprigionare le proprie abilità con meno ansia sociale. Uno spazio virtuale che può, alla fine, impattare anche la salute mentale sul piano reale.


Cos’è la cooking therapy (therapy kitchen)?

La terapia culinaria, nota anche come terapia culinaria o terapia della cucina, è un modo per “nutrire la mente e l’anima”, come descrive un articolo di Psychology Today. La cooking therapy è una forma di cura di sé attraverso la cucina, che diventa uno spazio di condivisione e di dialogo “mentre siamo impegnati” a produrre qualcosa in concreto.

Quali sono i benefici della cooking therapy?

Non solo può aiutare ad alleviare l’ansia, ma è anche accessibile praticamente a tutti, ti fa risparmiare denaro e produce un prodotto finito che può essere condiviso o semplicemente apprezzato anche da soli.
Inoltre, è stato dimostato come questa terapia aiuti i pazienti con difficoltà di comunicazione, con deficit cognitivi e anche con chi soffre di disturbi del comportamento alimentare.

Qual è il rapporto tra cooking therapy e salute mentale?

Secondo una recente ricerca, la cooking therapy può migliorare l’umore e il benessere generale.
Richiede concentrazione, quindi può agire come una sana distrazione che ti permetta di rallentare e ‘uscire dalla tua testa’. Può servire, quindi, come una forma di consapevolezza, richiedendoti di prestare attenzione al momento presente. Ti incoraggia, infine, ad apprendere nuove abilità e ad ampliare la tua base di conoscenze.

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