Debutta su Apple TV la nuova serie “Physical”, una luce di consapevolezza che racconta i disturbi alimentari in un modo onesto e crudo attraverso le turbe psichiche e la voce privata della protagonista Sheila. Scopriamola insieme!
Un salto dentro l’oscurità
Sebbene sia pubblicizzata come una commedia, la nuova serie “Physical” targata Apple TV si pone come una delle riflessioni più feroci e devastanti sull’alimentazione disordinata e la tossicità interiore portate sullo schermo.
Il nuovo show della creatrice Annie Weisman, infatti, ti costringe a dare un’occhiata a ciò che dice esattamente la tua voce interiore, senza risparmiarti. Questo perché la protagonista Shelia – “casalinga disperata” con l’amore per il ballo, interpretata da una travolgente Rose Byrne – al livello più profondo che si possa immaginare, si definisce proprio attraverso l’odio che prova nei confronti di se stessa.
La sua voce fuori campo, direttamente dai meandri più oscuri della sua anima, infatti, è proprio quella che dà spazio al disturbo alimentare della bulimia, con la quale la protagonista lotta quotidianamente.


La voce “segreta” di Sheila
Già dalle prime battute della serie, due storie si svolgono contemporaneamente sullo schermo. C’è la storia che vediamo in “superficie”, quella di una casalinga bellissima, magrissima e super healthy, che apparentemente supporta la sfida politica del marito. E poi c’è il monologo interiore di Shelia, segreto e disturbante tanto quanto è reale, che ci viene restituito con la voce fuori campo della stessa protagonista.
È proprio attraverso gli insulti taglienti della Byrne e le urla sepolte sotto il suo sorriso addolorato, infatti, che “Physical” trova davvero la sua voce originale e coraggiosa. Insulti, tra l’altro, che Sheila non rivolge solo alle persone che incontra (praticamente tutte), quanto soprattutto a se stessa. Continuamente e in maniera quasi asfissiante.
“Niente di tutto ciò è difficile da fare con un po’ di disciplina del ca**o! Se non fossi così pigra non saresti costretta a questo! Agli altri non serve che gli si tenga la manina”
Il DCA visto da “dentro”
L’aspetto che mi ha maggiormente colpita nella visione di “Physical” è proprio la maniera realistica, senza edulcorazioni e con pochissimi giri di parole con la quale viene descritta la dinamica dei comportamenti tipici del disturbo alimentare della bulimia nervosa.
E quelli di Shelia sono tossici quanto basta, dannatamente tossici direi. Non ci vuole mai molto, infatti, per Shelia per cadere nella spirale distruttiva del DCA.
La chiusura del suo studio di danza preferito, infatti, la spinge a tal punto da pianificare il suo “rituale” bulimico nei minimi dettagli – e con un ritmo sincopato tipico della smania prima di abbuffarsi… chi conosce i momenti precedenti al Binge sa bene di cosa sto parlando.
Un giro in macchina in 3 fast food diversi, una prenotazione in un albergo nuovo, la preparazione della tavola (il letto simbolico e immacolato della stanza) e poi… via con l’abbuffata. Che si conclude con un nero sullo schermo e il rumore del vomito autoindotto. “Questa è l’ultima volta”… si racconta con una flebile voce Sheila, poiché già sa che non sarà così. Questo é abbuffarsi. Questo è REALE.


La verità fa male
Se dovessimo semplicemente assistere a tali momenti, da persone che non li hanno mai vissuti, rischierebbero di diventare sterili, pruriginosi e banalizzanti nei confronti del disturbo alimentare che martirizza ogni pensiero di Shelia.
Al contrario, abbiamo accesso costante al cervello di Shelia. Conosciamo ogni pensiero amaro, arrabbiato e il più delle volte completamente sbagliato e anti sociale che entra nella sua mente per “abbatterla”.
La capiamo, Sheila… perché sotto sotto li abbiamo provati anche noi almeno una volta quei pensieri. Se non nei nostri confronti, almeno nei confronti di qualche parente impiccione che critica il nostro corpo, di un hater che ci giudica sui social senza conoscerci, oppure del nostro partner che ci trascura. Pensieri duri, troppo duri per qualche critico americano, ma REALI. AUTENTICI. E noi ne sappiamo qualcosa.
Dopo aver ascoltato solo pochi minuti di questo assalto, ci illustra in maniera perfetta “Physical”, anche tu saresti tentato di annegarti nel miele (come fa nella primissima puntata Sheila).
Siamo tutti Sheila
Il messaggio provocatorio che “Physical” predica più e più volte, dunque, è che tutti noi nascondiamo i nostri segreti, anche le persone all’apparenza perfette e inimmaginabili, bombardati nei pensieri dalle nostre conversazioni private (così chiama la scienza tutti quei discorsi dentro la testa che annebbiano la nostra realtà personale e anche interpersonale).
Anche la persona dall’aspetto più equilibrato, più felice e più brillante che tu possa immaginare – e anche normopeso o magrissima, sfatando proprio il mito n.1 dei DCA che vuole la persona che ne soffre come sovrappeso o obesa – ha i suoi demoni interiori.
E se una serie riesce a parlare così apertamente di disturbi alimentari nel 2021 – l’anno che assieme alla pandemia dal 2020 ci ha restituito a livello globale un + 30 % di persone che soffrono di malattie psicologiche connesse all’alimentazione… vale la pena dargli un’occhiata!
“È scomodo e non viene rappresentato [molto spesso sullo schermo]. Non lo so perché è così. Voglio dire, è una cosa difficile da scrivere ed è una cosa difficile da mostrare. Non credo che sia qualcosa a cui le persone si relazionano particolarmente. Questa è una specie di opportunità per iniziare una conversazione al riguardo” (Rose Byrne)
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Mi chiamo Melania Romanelli e sono una Coach alimentare. Dopo 20 anni di lotta contro il mio disordine alimentare ho vinto la mia battaglia, e oggi aiuto le persone con le problematiche alimentari a vincere questa sfida.
Dal 2019 ho creato il PERCORSO BED LIONS, la prima piattaforma online per combattere le problematiche alimentari con il supporto del coaching e del mentoring, che sta già aiutando centinaia di persone in Italia.
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