Ti è mai capitato un attacco di fame improvviso? Si chiama Mangiare compulsivo e potrebbe diventare, da un semplice episodio, un vero e proprio disturbo alimentare. Scopri la differenza con le abbuffate e il Binge Eating nell’articolo.


INDICE:


Cos’è il mangiare compulsivo

Se pensiamo al mangiare compulsivo ci può facilmente venire in mente l’abbuffata una tantum, che di tanto in tanto potrebbe capitare più o meno a tutti noi in determinate circostanze. In realtà, non è proprio così. Nel concetto di mangiare compulsivo, infatti, si nasconde molto di più.

Può essere una abitudine malsana, o proprio uno dei campanelli d’allarme per la nascita di qualcosa di molto più importante, ovvero l’inizio di un vero e proprio disturbo dell’alimentazione. Quando parliamo di mangiare in maniera compulsiva, dunque, intendiamo un comportamento alimentare disordinato che vede l’atto di ingurgitare un enorme quantità di cibo in un tempo estremamente limitato, a volte non avendo nemmeno fame, e senza riuscire a fermarsi.   


Il Mangiare compulsivo del disturbo alimentare BED

Il mangiare compulsivo è chiamato anche BED, l’acronimo di Binge Eating Disorder, ovvero il disturbo da alimentazione incontrollata in italiano.

Il disturbo da alimentazione incontrollata fa parte dei principali disturbi dell’alimentazione, per i quali le persone interessate non riescono ad avere alcun tipo di controllo sul cibo, trovandosi nella situazione di arrivare perfino ad odiarlo. 

Nel mangiare compulsivo la persona arriva ad ingurgitare cibo senza riuscire a controllarsi: lo stimolo che sente e percepisce, del resto, è troppo forte per riuscire ad essere gestito.

In molti disturbi dell’alimentazione, d’altra parte, il denominatore comune è proprio il controllo, che nel caso del Binge Eating Disorder si trasforma in una mancanza totale dello stesso. Il mangiatore compulsivo non ha alcun potere nel compensare le calorie ingerite: non sono presenti, quindi, episodi di digiuno, vomito o esercizio fisico smodato in seguito all’abbuffata. 

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I sintomi simili del BED e del mangiare compulsivo

I sintomi del mangiare compulsivo e del disturbo alimentare vero e proprio del Binge Eating Disorder sono estremamente simili e, pertanto, facilmente confondibili. 

Un disordine emotivo

Il mangiare compulsivo è un comportamento alimentare che probabilmente nasconde un disagio profondo anche se succede in maniera molto sporadica. Anche i motivi alla base delle abbuffate incontrollate, d’altra parte, sono spesso simili, in quanto in entrambi i casi sono ricollegabili ad uno stato emotivo. 

Tanto cibo in poco tempo 

Il sintomo più importante del mangiare compulsivo è proprio quello di avere un’abbuffata completamente incontrollata in un tempo breve e con grandi quantità di cibo, fattore che caratterizza il comportamento dell’abbuffata incontrollata. 

Sentirsi in colpa

Chi soffre di mangiare compulsivo può sentirsi in colpa per aver mangiato troppo, ma la sensazione è simile a quella di “pentirsi” di aver mangiato l’intero pacco di patatine sul divano guardando un film; al contrario, chi invece soffre di Binge Eating può sentirsi in colpa per settimane, e le sue sensazioni generali saranno quasi sempre di disgusto verso se stesso, vergogna e senso di colpa estremo.

Un “premio” di consolazione

Il mangiare compulsivo può rappresentare per la persona un atto compensatorio, anche molto lieve, riconducibile ad un “premio”: è stata una pessima giornata e mi sono “coccolato”—->  Me lo merito. 

Anche se questa ultima motivazione potrebbe essere velatamente presente, nel Binge Eating Disorder i motivi dell’abbuffata sono quasi esclusivamente onnipresenti e rappresentano uno stato dell’essere: non c’è nient’altro che mi possa far stare bene se non mangiare… pur se un attimo dopo le emozioni negative diventano lancinanti. 

Un legame indissolubile?

È molto importante rendersi conto quando il mangiare compulsivo si sta trasformando, o possa trasformarsi, in un disturbo alimentare, perché il confine tra le due situazioni è davvero estremamente sottile. Ecco, dunque, perché è bene cercare di definire la situazione rendendosi conto di quanto il comportamento alimentare scorretto sia “gestibile” e di quanto, viceversa, potrebbe sfociare (se non è già sfociato) in un vero e proprio disturbo. 

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La relazione con l’OCD, il disturbo ossessivo compulsivo

Tutto ciò che è compulsione, anche dal punto di vista dell’ossessione alimentare, è strettamente collegato con il disturbo ossessivo compulsivo, ovvero una tipologia di comportamento per cui la persona che ne soffre a livello psicologico non riesce a controllare alcun tipo di impulso. 

Per quanto riguarda le dipendenze, poi, la compulsione è caratterizzata dell’incapacità di controllarne l’utilizzo, e questo si verifica per le droghe, l’alcol, il sesso, e anche per il cibo. 

Nel caso del cibo, inoltre, si sono riscontrare alcune disfunzioni cerebrali nelle aree deputate alla ricompensa, il controllo delle inibizioni e i processi emotivi; problematiche che si riscontrano proprio nelle compulsioni. 


L’associazione Overeaters Anonymous

Un aiuto valido e concreto per imparare a gestire il mangiare compulsivo, oggi, può essere l’associazione Overeaters Anonymous. Si tratta di un’associazione che, con tutta la privacy e l’anonimato necessario, ha instaurato una rete di supporto in favore delle persone che soffrono di fame compulsiva.

Data la gravità di un comportamento così limitante per le persone, l’associazione mette a disposizione di chi soffre di tale situazione incontri e riunioni di supporto, che vengono effettuati sia di persona che telefonicamente. 

Leggi “Ho mangiato abbastanza”, il racconto di Giorgio Serafini Prosperi, membro per anni dell’Associazione Mangiatori Compulsivi Anonimi Italia.


Come comportarsi dopo un attacco di fame compulsiva?

Anche se ci sentiamo male psicologicamente o fisicamente, esistono alcuni rimedi immediati se abbiamo vissuto un attacco di fame compulsiva. 

Via i sensi di colpa

Per prima cosa cerchiamo di evitare proprio i troppi sensi di colpa: va bene rendersi contro di aver avuto un comportamento scorretto, ma ciò non deve trasformarsi in una fustigazione per l’errore. Tutti sbagliano, e ammetterlo ed accettarlo è un primo passo per arginare il problema. 

Non ti chiudere a riccio

Cercare il supporto adeguato e condividere il nostro problema con qualcuno di cui ci fidiamo è un momento importante, proprio perché la vicinanza delle persone a noi care è un supporto fondamentale per eliminare tutte le sensazioni negative associate al nostro comportamento. Prima ci liberiamo della negatività, prima possiamo reagire.

SOS Routine

Cerchiamo di programmare una routine e seguirla sempre! In questi casi, potremmo anche pensare di instaurare una “routine d’emergenza”: nel momento in cui usciamo dalla nostra routine giornaliera per un qualunque motivo o causa, ad esempio, cerchiamo di programmarne un’altra per tempo e già pronta all’uso! 

Quando sentiamo che stiamo per ricadere in un’attacco di fame compulsiva, dunque, istituiamo una “SOS Routine”, in modo da poterla utilizzare la prossima volta che sentiamo che sta per succedere di nuovo. 

Un esempio di SOS ROUTINE.

Se stiamo per cadere in un attacco di mangiare compulsivo, decidiamo di:

1. Uscire di casa e camminare per 150 passi;

2. Subito dopo, chiamare una persona a noi molto cara;

3. Prendere un tempo x noi con una coccola fisica (meditazione, una bagno con candele profumate, una lettura che ci piace).

Soffri di fame compulsiva? 

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