Tra i disturbi e i disordini alimentari, ce n’è uno poco conosciuto, poco considerato, spesso schernito e soprattutto sottovalutato: l’Ortoressia. Quando il mangiare sano e controllato diventa un vero e proprio disturbo alimentare da tenere a freno.
INDICE:
- Cos’è l’ortoressia?
- I campanelli d’allarme del comportamento ortoressico
- Le cause dell’ossessione
- Le conseguenze per la salute
- Come uscire dall’ortoressia
Che cos’è l’Ortoressia?
L’ortoressia è un disturbo legato al comportamento alimentare di recente “scoperta” (vengono definiti disturbi alimentari NAS, e tra i più noti annoveriamo il mastica e sputa, il disturbo pica e la bigoressia).
Nella sostanza, l’ortoressia nervosa è l’ossessione spasmodica e iper controllata per il cibo sano e per i comportamenti alimentari salutari: a tutti gli effetti un problema alimentare non di poco conto.
Nonostante il mangiare salutare e equilibrato è la pratica più consigliabile per il nostro benessere psico-fisico, dunque, quando questo comportamento diventa estremamente inflessibile, doloroso e una vera e propria fissazione che inibisce anche la routine quotidiana con se stessi e con gli altri, ecco che si instaura un meccanismo perverso in chi ne soffre.
Se chiedessimo a chiunque come immagina una persona affetta da disturbi alimentari, nella maggior parte dei casi le risposte saranno due: un individuo in sovrappeso (bulimico o binge eater) e un individuo profondamente sottopeso (anoressia nervosa).
E adesso immaginiamo se alle stesse persone mostrassimo un individuo in peso forma, attento all’alimentazione e che magari pratichi sport in maniera regolare, e chiedessimo se secondo loro soffre di disturbi o disordini alimentari, la risposta quasi all’unisono sarebbe un secco NO!
Ecco l’effetto “sorpresa” dell’ortoressia… un disturbo alimentare silenzioso nascosto dietro una apparente immagine di salute e normalità.
I campanelli d’allarme del comportamento ortoressico
Vediamo più in dettaglio i vari aspetti di questo disturbo alimentare del quale si parla davvero molto poco – e per esperienza personale come coach alimentare, data la sua natura davvero tantissime persone anche insospettabili ne soffrono.
Le persone che soffrono di ortoressia nervosa hanno diverse caratteristiche comuni in relazione al cibo, quali:
- La scelta maniacale degli alimenti;
- Il cibo da mangiare è solo biologico;
- Il terrore dei cibi considerati proibiti e altamente nocivi anche in minime quantità (carne, latticini, grassi, carboidrati farine e zuccheri raffinati);
- L’avvicinarsi solo a quegli alimenti più naturali possibile;
- Mettere al bando tutti i prodotti lavorati o quasi;
- Leggere le etichette descrittive anche per ore per controllare che non siano presenti, nemmeno in minime quantità, alimenti additivi “proibiti”;
- Al bando tutti i cibi trattati chimicamente (compresi pesticidi, diserbanti e addizioni chimiche);
- La ricerca spasmodica della provenienza del cibo;
- L’eccessivo controllo del packaging.

Le Cause dell’ossessione
Tra le cause principali dell’ortoressia troviamo sicuramente le nuove tendenza in campo di alimentazione, salute e immagine corporea.
Negli ultimi anni, infatti, l’attenzione è stata sempre più rivolta verso il cibo sano e salutare, e questo è un bene!
Per chi soffre di ortoressia, però, l’attenzione non è più una semplice “attenzione” ma diventa questione di vita o di morte. Il passo da compiere da una sana attenzione alimentare ad un ossessione alimentare, che instaura comportamenti di disordine alimentare, dunque, è brevissimo.
Anche ragioni etiche e religiose possono portare lentamente al disturbo ortoressico, proprio per la caratteristica privazioni di alcuni alimenti considerati poco etici oppure “sbagliati” da mangiare, non per questioni di composizione ma solo per “scelte” dettate da altri parametri.
Persone che soffrono di estrema paura di ammalarsi (ipocondriaci), poi, costituiscono un terreno molto fertile per l’attecchimento dell’ortoressia, proprio perché il controllare in maniera maniacale l’alimentazione si associa alla percezione dello scongiurare la comparsa di patologie fisiche.
Pensiamo, infine, al bombardamento dei media verso la percezione del corpo maschile e femminile.
È palese e sotto gli occhi di tutti quanto, sui social e nei vecchi media, venga maggiormente accettato a livello sociale solo un modello fisico di un corpo scolpito, tonico e definito. E nonostante esistano moltissimi movimenti legati alla body positivity e alla celebrazione di un corpo diverso, nella mente delle persone che soffrono di disturbi alimentari niente riceve maggiore ecco della visione “classica” di un corpo di bell’aspetto e in salute.
La deriva della Bigoressia
Anche se sono due disturbi alimentari separati, ortoressia e vigoressia sono spesso connessi tra loro. La percezione di un corpo in salute, perfetto e inattaccabile viene assorbita totalmente da chi soffre di ortoressia, che può anche sfociare in un ulteriore disturbo: la Bigoressia (o Vigoressia)
Questo tipo di disturbo è, del resto, proprio caratterizzato dalla ossessione maniacale per un corpo muscoloso, tanto è vero che sono spesso gli uomini a soffrirne in maniera preponderante.
Troppo magri, troppo poco muscolosi… quale che sia il “grilletto”, le persone che soffrono di tale disturbo arrivano ad una pratica eccessiva dell’attività fisica, nella quale un carico sempre maggiore di pesi – e la costante sensazione di non essere abbastanza muscolosi – possono portare il corpo allo stremo.
Nei casi patologici, questo disturbo potrebbe accompagnarsi all’assunzione di sostanze “dubbie” per la salute quali anabolizzanti, steroidi ed ormoni della crescita per cercare di sopperire alle mancanze fisiche che si percepiscono a livello mentale (un fenomeno noto anche come dispercezione corporea).
Le conseguenze per la salute
Come facilmente intuibile, le conseguenze dell’ortoressia hanno un risvolto sia fisico che emotivo.
Per quanto riguarda l’aspetto della salute fisica, l’ortoressia è un disturbo alimentare che può comportare gravi problemi di salute, quali carenze nutrizionali e dei nutrienti fondamentali, deficit di vitamine e aminoacidi essenziali, mancanza del ciclo mestruale (amenorrea), abbassamento delle difese immunitarie, fino ad arrivare a patologie gravissime per la salute.
Non è raro, inoltre, l’innescarsi di ulteriori disturbi alimentari legati all’ossessione maniacale per il cibo “buono” e l’odio profondo per il cibo “cattivo”, quali l’Anoressia, per la quale si evita di mangiare o si saltano i pasti ritenuti “impuri”.
Le conseguenze emotive, infine, sono ancor più complesse, come succede spesso per le patologie nelle quali la mente ha un ruolo cardine.
L’intransigente severità verso di noi, la privazione totale di qualunque cosa ci porti piacere se non consentita e l’isolamento sociale associato al restare “puri” e ferrei nella propria disciplina sono tutti comportamenti legati ad un fragile equilibrio emotivo difficilmente scardinabile per l’ortoressico, pena il totale disorientamento.

Come uscire dall’ortoressia
Come per ogni disturbo alimentare – e l’ Ortoressia non fa eccezione – il primo passo per uscirne è proprio quello di ammettere di esserne affetti.
Ci sono, poi, diversi accorgimenti da attuare che devono necessariamente coprire le seguenti aree:
- Ampliare la nostra flessibilità, in ogni campo e anche con il cibo
- Non privarsi di alcun alimento
- Impegnare la nostra giornata con attività che ci assorbono totalmente, ma che siano slegate dal cibo
- Meditare
- Costruire una routine giornaliera soggetta agli imprevisti… anche alimentari
- Lavorare sulla nostra autostima: mente, corpo e anima
- Accettarci per come siamo, nella nostra diversità, ricordando che di questo si nutre il nostro essere speciali!
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Mi chiamo Melania Romanelli e sono una Coach alimentare. Dopo 20 anni di lotta contro il mio disordine alimentare ho vinto la mia battaglia, e oggi aiuto le persone con le problematiche alimentari a vincere questa sfida.
Dal 2019 ho creato il PERCORSO BED LIONS, la prima piattaforma online per combattere le problematiche alimentari con il supporto del coaching e del mentoring, che sta già aiutando centinaia di persone in Italia.
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