Perdere peso velocemente… d’inganni è disseminata la rete e si nutre un’intera industria alimentare/farmaceutica, un mondo idilliaco di beveroni colorati, pillole miracolose, corpi scolpiti, consigli alimentari, promesse pericolose. Bombardamento pubblicitario di espedienti/surrogati del cibo, dentro una vera e propria guerra con il corpo e l’ossessione dell’immagine che diamo agli altri. Ecco le promesse estive dalle quali guardarti bene!


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Dimagrire rapidamente: le promesse dei social

Quella del peso è una vera è propria ossessione della civiltà moderna, che in estate non fa altro che essere amplificata. Quando arriva maggio/giugno e non c’è più tempo per perdere quei dannati chili di troppo, il pensiero della spiaggia e del bikini terrorizza, allora è facile credere alle favole. 

Chi vive la propria fisicità come un problema insormontabile e non si sente in armonia con le proprie forme, o peggio soffre di un disturbo alimentare, vive inesorabilmente l’estate come il periodo più brutto dell’anno. Specie per il suo diktat: perdere peso velocemente, correre ai ripari in modo veloce e indolore come unica strada percorribile

Ecco i principali “messaggi” da filtrare online, specie se soffri di DCA.

Sfida dei 28 giorni: perdi peso subito e sei felice

Tra le sfide al dimagrimento, e ce ne sono davvero tante, ce n’è una che promette di far perdere peso velocemente in base all’età, una in base al sesso, al gruppo sanguigno ecc.

Tutte concordi, però, nel garantire un dimagrimento super rapido, in tempi brevi perché in estate non si può essere fuori forma, bisogna essere pronti per la prova costume e soprattutto felici. Sì, perché a quanto pare la felicità dovrebbe far rima con dimagrimento. E quindi sacrifici, rinunce, fame…

Cibi Sì e No

Molto ricorrenti in rete le liste dei comportamenti da attuare e quelli da evitare, dei cibi buoni e di quelli cattivi. La restrizione alimentare parte spesso da una distinzione netta tra cibo utile per dimagrire e stare meglio, e cibo che fa ingrassare, è dannoso, va evitato se non completamente eliminato.

Questa privazione estrema, però, non fa che caricare di aspettative il cibo bandito che diventa molto desiderabile proprio perché vietato.

Ed ecco che lo “sgarro settimanale” si trasforma in abbuffate “consentite” (ma che non sono immuni dai sensi di colpa).

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La chimera della Dieta Detox

Correre ai ripari, eliminare i liquidi in eccesso, depurarsi, sgonfiarsi, porre rimedio agli strafalcioni invernali a tavola. Sul web impazza la Detox, per “disintossicarsi” dalle calorie eccessive. 

La dieta detox di 3 o 7 giorni aiuta l’organismo a depurarsi e liberarsi dalle tossine: promessa accattivante per dimagrire e sgonfiarsi. Ma non tutti ci stanno.


La presa di posizione inglese

La posizione della Gran Bretagna, ad esempio, è netta: “No a beveroni a base di erbe o altri rimedi alternativi”. 

È di qualche anno fa un articolo di Repubblica in cui vengono spiegati i motivi per cui, secondo molti medici inglesi, le diete detox sono una moda pericolosa e inefficace. A bocciare le diete detox anche l’Associazione dei dietisti britannici.

“L’idea stessa di disintossicarsi è assurda. Non ci sono infatti pillole, bevande, cerotti o lozioni miracolose che lo fanno. Il corpo ha un sistema ben collaudato con cui si purifica e rimuove scorie e tossine”. 

Organi come la pelle, l’intestino, il fegato e i reni, infatti, lo purificano continuamente da alcol, farmaci, prodotti della digestione, batteri, sostanze chimiche da inquinamento. 

“Le diete detox sono più un mito commerciale che una realtà nutritiva. Molte delle loro promesse sono esagerate, non basate su dati scientifici e i benefici sono di breve durata”.

In ogni caso, meglio evitare situazioni estreme come l’assunzione di troppe tisane o addirittura troppa acqua che può causare problematiche al nostro organismo, o i digiuni senza criterio.

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Calorie e menù: al ristorante con la calcolatrice

Per contrastare obesità e sovrappeso, inoltre, da gennaio 2022 nei menù dei ristoranti del Regno Unito saranno segnate le rispettive calorie di ogni alimento.

Un problema, anche economico, molto serio con percentuali di affetti da obesità molto alte tra gli adulti ma anche tra i bambini, peggiorate a causa della pandemia.

Tra chi esalta questa scelta, ci sono però anche molti medici ed esperti preoccupati dal fatto di ridurre il cibo alle calorie e ai macronutrienti, senza considerare le persone affette da disturbi alimentari che lottano ogni giorno con i numeri di carboidrati, proteine e grassi.


Edoardo Mocini e la “Diet Culture”

Ad essere preoccupato sulla questione calorie è Edoardo Mocini, Medico Chirurgo Specialista in Scienza dell’Alimentazione, esperto in malattie metaboliche, metabolismo osseo e comportamento alimentare. 

Volto noto e molto seguito sui social, in particolare Instagram, ha lanciato un appello in cui afferma che l’unico male da cui dobbiamo disintossicarsi è la Diet Culture

In un suo post, ha condannato l’abitudine diffusa di trattare il cibo come macronutrienti e non con il vero nome. Il cibo è cibo, dividere gli alimenti in macros e concentrarci solo su quelli è una ipersemplificazione proprio della Diet Culture, filone di pensiero che va avanti almeno da 40 anni.

Definire il cibo solo in base ai macronutrienti è, poi, estremamente pericoloso in presenza di persone affette da DCA.

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Fare pace con il corpo: costruire la felicità adesso

Educare al rispetto e all’accettazione dei corpi, a partire dai luoghi frequentati dai più giovani – social network, scuole, palestre, pub e discoteche – sarebbe un buon punto di partenza per abbassare quella curva pericolosa che segna l’aumento di disturbi alimentari e psicopatologie tra ragazzi e bambini. E anche se spesso lo sentiamo dire da tutti gli “esperti”, di fatto c’è un’industria del corpo che rema contro: l’autostima tra gli adolescenti è molto spesso legata e condizionata dai canoni di bellezza imposti dai social network e veicolati da questi messaggi che in estate brulicano online (e non solo). 

Purtroppo, molto diffuse sono le sfide social, meglio note come “challenge”, legate alla “Thin Inspiration”, ossia l’ispirazione al magro, che rischiano nel lungo termine di favorire l’insorgenza o il mantenimento di disturbi legati all’alimentazione.

Ma è solo alzando la voce in un’iniziativa collettiva che si può sperare in un cambio di rotta e in uno spostamento nella centralità dei valori fondamentali come rispetto delle diversità, accettazione, amore per sé stessi.


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