Tra i nuovi disordini alimentari abbiamo il disturbo Pica o Picacismo, ovvero consumare cibi che non sono considerati alimenti. Ecco cosa succede a chi ne soffre e cosa fare immediatamente.
INDICE
- Pica: cosa mi succede?
- Pica: testimonianze reali
- Pica e Disturbo ossessivo compulsivo
- Picacismo: che fare? 4 consigli
Pica: cosa mi succede?
Tra i “Disturbi Alimentari Nas”, ovvero i nuovi disturbi alimentari non altrimenti specificati, abbiamo il Pica. Il Picacismo è un disturbo non alimentare ma molto pericoloso per la salute: il soggetto affetto ingerisce capelli, sporco, sabbia, carta, segatura, scaglie di vernice e altro. Oggetti quindi non commestibili e non nutritivi a cui il soggetto ricorre, nella solitudine, per gestire le proprie ansie e insicurezze.
Chi soffre di disturbo Pica si sente un mostro e tende a tenere nascosta agli altri questa sua devianza che non gli fa vivere una vita serena. Trattandosi di un disturbo alimentare “senza cibo” è estremamente difficile da spiegare e da comprendere, e socialmente poco accettato.
Se è già difficile per chi soffre di DCA aprirsi ad amici e parenti per il senso perenne di vergogna, nel Picacismo questa frustrazione è ancora più accentuata.
Mangiare carta e cibo non commestibile
La sindrome di Pica o Allotriofagia o Sindrome di Pica è il desiderio travolgente di mangiare qualcosa di diverso, insolito e non commestibile (non edibile, come si dice in gergo) come carta, fazzoletti, gesso, carbone, argilla, plastica ecc.
È molto comune e diffuso nei bambini, in soggetti anemici e nelle donne in gravidanza per placare un attacco di ansia o una tensione nervosa.
Pica: le testimonianze reali
- Tra le storie reali e le testimonianze di Picacismo c’è quella di Adele Edwards che mangia i mobili (tra cui un intero divano) da più di 20 anni, ed è stata ricoverata più volte con gravi problemi allo stomaco.
- Oppure quella di uomo che dall’età di dieci anni convive con questa dipendenza mangiando mattoni, e ha raccontato che il suo corpo richiede sempre nuovi oggetti non commestibili da ingerire.
- Poi c’è la storia di una donna inglese che ha iniziato a mangiare carta igienica durante la gravidanza e ha raccontato di provare piacere nella consistenza e nelle sensazioni, fino a selezionare le marche che più le piacciono.
- Un’insegnante americana di 45 anni ha riferito, invece, di mangiare pietre sporche di terra come fossero caramelle e di trovare molto gradevole il loro sapore.
Pica e Disturbo ossessivo compulsivo
Tra i rischi per la salute di questo disordine c’è la malnutrizione e la disfunzione dell’apparato digerente. Alla base del disturbo pica, del resto, vi è spesso un’anemia da carenza di ferro e il disturbo regredisce con la correzione o, nel caso delle donne in attesa, col termine della gravidanza.
Il disordine pica si verifica spesso con altri disturbi della salute mentale come depressione, disturbo dello spettro autistico, schizofrenia.
Questo nuovo disturbo alimentare è molto legato alle emozioni e può comparire in periodi di forte stress o dopo un trauma, fornendo un conforto e come sfogo per il malessere nella masticazione di cose non commestibili. La persona sperimenta nuove sensazioni associate al non cibo con conseguente perdita totale di controllo.
Picacismo: che fare? 4 consigli
Ecco 4 consigli importanti e preliminari se ti accorgi di soffrire del disturbo Pica.
1. Ascoltare il proprio corpo
È molto importante imparare ad ascoltare il proprio corpo e capire cosa succede: la prevenzione è sempre il primo step per ammettere di avere un problema.
2. Capire le proprie emozioni
Capire quali emozioni ci suscita il non cibo e cercare di sostituire il cibo stesso con qualcosa di meno dannoso per l’organismo ma che mantenga le stesse sensazioni e tenga impegnati corpo e bocca come le gomme da masticare.
3. Reagire nel “qui e ora”
Anche la Mindfulness, poi, è un utile alleato per la concentrazione nel momento presente e per controllare gli impulsi: prendersi del tempo per la cura di sé stessi, uscire con gli amici, cucinare, fare yoga o meditazione, leggere un libro. Tutto può essere utile per la guarigione e la gestione del Dca Pica (e di tutti gli altri disturbi).
4. Chiedere aiuto il prima possibile
Consiglio, ovviamente, di rivolgersi al proprio medico e fare degli esami accurati per capire se ci sono delle carenze nutrizionali o delle conseguenze fisiche; dopo la diagnosi, se necessario, capire insieme a lui se bisogna assumere degli integratori di vitamine per ripristinare l’equilibrio del corpo. La cura del Picacismo va sempre esaminata con dei professionisti, evitando assolutamente il fai da te.
In concomitanza a questo lavoro medico, inoltre, anche rivolgersi ad un coach alimentare può essere molto utile per conoscere e applicare strategie quotidiane che nel tempo possono far regredire e scomparire il disturbo.
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Mi chiamo Melania Romanelli e sono una Coach alimentare. Dopo 20 anni di lotta contro il mio disordine alimentare ho vinto la mia battaglia, e oggi aiuto le persone con le problematiche alimentari a vincere questa sfida.
Dal 2019 ho creato il PERCORSO BED LIONS, la prima piattaforma online per combattere le problematiche alimentari con il supporto del coaching e del mentoring, che sta già aiutando centinaia di persone in Italia.
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