La pregoressia è un disturbo alimentare che colpisce le donne incinta, che assieme alle sfide del periodo difficile della gravidanza associano anche i comportamenti di restrizione dal cibo tipici dell’anoressia. In questo articolo ti spiego tutto quello che devi sapere e anche gli step per uscirne.
INDICE:
- Pregoressia: che cos’è?
- I comportamenti della persona pregoressica
- Perché esiste il DCA nelle donne incinta?
- Le conseguenze della Pregoressia
- Pregoressia: soluzioni e trattamenti
Pregoressia: che cos’è?
l termine “pregoressia” nasce dall’unificazione di due parole, “pregnancy” e “anorexia” ovvero l’unione di “gravidanza” e “anoressia” (in inglese si chiama, appunto, “pregorexia“).
Va da sé, dunque, che questo disturbo alimentare colpisce le donne in gravidanza, rientrando a pieno titolo a far parte dei NAS, i disturbi dell’alimentazione non altrimenti specificati (li abbiamo approfonditi tutti in questo articolo dedicato).
La Pregoressia, dunque, è caratterizzata dall’ossessione della futura mamma di prendere peso e dal controllo maniacale dei cibi durante il periodo particolare e complesso della gravidanza.
Cambiamenti corporei e emozioni
Durante tale fase l’aumento ponderale del peso corporeo è un fenomeno fisiologico per la mamma, così come la necessità di alimentarsi in maniera sana ed equilibrata: la pregoressia, quindi, insorge proprio in un periodo che normalmente vede la donna estremamente vulnerabile, specie ai cambiamenti corporei obbligati.
Questo disturbo alimentare porta la donna in gravidanza a non voler ingrassare, innescando così i comportamenti dei classici disturbi alimentari quali l’anoressia (digiuno e privazione di cibo), la bulimia nervosa (abbuffate seguite da vomito o uso di lassativi) o il Binge Eating (alternanza di abbuffate e restrizione calorica).
La Pregoressia non è ancora stato riconosciuto ufficialmente nel DSM, il Manuale di diagnostica dei disturbi mentali e dell’alimentazione, ma è un disturbo alimentare in forte aumento: si stima, infatti, che circa il 5% delle donne in gravidanza ne abbia sofferto. La Pregoressia colpisce prevalentemente nel mondo occidentale, con un importante numero di casi negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
I comportamenti della persona pregoressica
Così come per tutti i disturbi alimentari, anche la pregoressia può iniziare in sordina, non destando nessun sospetto né per la donna incinta, né per i familiari.
Il peso corporeo, che normalmente aumenta in gravidanza, inizia ad essere una vera e propria ossessione per la futura mamma, che non accettando i cambiamenti del proprio corpo inizia ad avere comportamenti tipici dei disturbi alimentari. Alcuni campanelli d’allarme possono essere:
- controllo ossessivo del peso
- periodi o giorni di digiuno
- abbuffate accompagnate dal digiuno
- abbuffate accompagnate poi da episodi di vomito auto-indotto
- esercizio fisico eccessivo e non consono al periodo gestazionale
Questi comportamenti finalizzati alla perdita di peso o alla limitazione di acquisizione di peso, inoltre, sono spesso accompagnati da un malessere molto più grande – interno, emozionale e radicato nel profondo – che vede come picco il rapporto conflittuale con il cibo, ma che in realtà celano un disagio profondo, problemi di conflittualità, autostima ed aspettative. La donna in gravidanza, in pratica, vive un periodo molto difficile e sfidante, con stati di ansia generalizzata, spesso depressione e anche grande difficoltà ad accettare la maternità.


Perche esiste il DCA nelle donne incinta?
Il disturbo alimentare delle future mamme, come abbiamo visto, ha radici molto profonde che vanno ricercate nella psiche e nella gestione delle emozioni (lo abbiamo visto tante volte studiando le cause dei disordini alimentari).
Accettare se stessi e il proprio corpo
Un passato segnato da disturbi alimentari, ad esempio, può essere un terreno fertile per la pregoressia, ma non solo.
Le donne che non accettano l’aumento del peso e i cambiamenti del proprio corpo durante la gravidanza, infatti, spesso nascondono una grande paura di non essere all’altezza di essere mamme, la paura di non riuscire a gestire un neonato, un disagio verso loro stesse, la propria immagine e con la propria identità di donna.
La pressione familiare
Fattori esterni come l’ambiente sociale o familiare, inoltre, possono essere anch’essi causa scatenante della pregoressia.
La sensazione di sentirsi sbagliate, di non essere abbastanza, una forte pressione da parte dei parenti di seguire le orme “prestabilite” – specie quelle dei genitori per l’educazione dei figli – per esempio, sono piccoli dettagli che insieme ad altri fattori possono portare allo svilupparsi del disturbo alimentare pregoressico.
L’influenza dei media sul ruolo della mamma
La forte pressione sociale dettata della televisione e dei modelli che giornalmente bombardano l’aspetto fisico, soprattutto delle donne, giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo di comportamenti devianti nelle future mamme. In un periodo così particolare della vita come la gravidanza, d’altra parte, il corpo della donna subisce infiniti cambiamenti fisici, psichici ed emozionali, non solo dettati dai repentini cambi ormonali ma anche da una diversa responsabilità a 360º del ruolo della donna.
Con la diffusione stereotipata dei comportamenti sociali di uomini e donne, dunque, i media possono influenzare negativamente l’immagine della mamma. Se la tv propone super mamme, perfette, truccate, con i capelli in piega già dopo il parto, che accudiscono la prole come fossero polipi con 8 braccia e, ovviamente, in forma smagliante… ciò potrebbe assumere un peso sociale non da poco; il che può sommarsi ad altri tipi di disagio, spianando il terreno per il disturbo alimentare delle future mamme.


Le conseguenze della Pregoressia
Qualunque sia la gravità di Pregoressia sviluppata, questo DCA può avere problemi a breve medio e lungo termine sia per la mamma che per il bambino.
Le conseguenze per la mamma
Nei casi in cui il disturbo alimentare della futura mamma non si sia sviluppato in forma grave, infatti, si può incorrere in carenze nutrizionali di vario genere, sensazione di debolezza, svenimenti, pressione sanguigna molto bassa e scarsa ossigenazione. Il bambino, per conto suo, può avere poca ossigenazione e soffrire di sofferenza fetale.
Nei casi di pregoressia più severi, inoltre, le complicanze che si possono verificare sono molteplici e possono essere molto importanti: grave carenza di calcio nelle ossa, che può portare ad una precoce osteoporosi, preeclampsia, ipertensione, anemia grave, diabete gestazionale fino ai casi estremi di aborto spontaneo.
Le conseguenze per il bambino
Il bambino, in aggiunta, può avere gravi carenze nutrizionali che possono portare a problemi di accrescimento e sviluppo fetale, severa sofferenza fetale, sviluppo deficitario di denti ed ossa, nascita pre termine e peso e dimensioni alla nascita inferiori alla norma.
Pregoressia: soluzioni e trattamenti
Il disturbo alimentare in gravidanza è un problema che, con un buon aiuto e un supporto costante, può essere evitato e superato.


Circondarsi di persone positive
Fondamentale è il tessuto sociale della futura mamma: avere persone vicine che la supportano e aiutano nelle scelte e nelle diffIcoltà di questo periodo è di grande importanza
Routine nuove di Benessere
Instaurare delle routine che aiutano a prendersi cura di se stesse, per le future mamme, può diventare un porto sicuro quando ci si sente “esposte. Fare esercizi di rilassamento quali yoga e meditazione, in tal senso, è essenziale e porta dei benefici sia durante che dopo la gravidanza.
Un lavoro di squadra
Entrare in empatia con il bimbo che si porta in grembo: se la mamma si sente parte di un “team” e non esposta e sola, sarà più in grado di lavorare in maniera costruttiva per il benessere della squadra.
Imparare ad amarsi
Lavorare per accettare i cambiamenti fisici ed emotivi che corpo e mente subiranno durante la gravidanza, specie a livello mentale, avendo consapevolezza che non saranno per sempre è un metodo efficace per aiutare la mamma in questa fase delicata.
Chiedere aiuto
La Pregoressia è un disturbo alimentare che va assolutamente controllato, per il benessere della futura mamma e del bimbo: è, quindi, necessario il supporto da parte di figure professionali ed esperte che possano far superare al meglio il disturbo alimentare delle future mamme (i medici che seguono la gravidanza, indubbiamente, ma anche figure come i coach alimentari), per poter vivere al meglio e con gioia questo complesso – ma eccezionale – momento della sua vita.
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Mi chiamo Melania Romanelli e sono una Coach alimentare. Dopo 20 anni di lotta contro il mio disordine alimentare ho vinto la mia battaglia, e oggi aiuto le persone con le problematiche alimentari a vincere questa sfida.
Dal 2019 ho creato il PERCORSO BED LIONS, la prima piattaforma online per combattere le problematiche alimentari con il supporto del coaching e del mentoring, che sta già aiutando centinaia di persone in Italia.
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