“Pro Ana” e “Pro Mia”: hai mai sentito nominare queste espressioni? Se soffri di disturbi alimentari potrebbe essere, e questo articolo nasce proprio per spiegarti tutto quello che devi sapere, comprese le minacce e le nuova ripercussioni “politiche” in Italia. 

*Disclaimer: i siti “Pro Ana” e “Pro Mia” rappresentano una grave minaccia per la salute di tutte le persone con disturbi del comportamento alimentare, e non solo. Diffida sempre dei consigli alimentari e affidati sempre ad uno specialista.


INDICE:


Inno alla magrezza: “Pro Ana” 

Con le espressioni “Pro Ana” e “Pro Mia” si fa riferimento a siti, chat, community e blog dove utenti con disturbi alimentari – o anche semplici persone legate al mondo delle diete restrittive – si ritrovano per osannare un obiettivo comune: la magrezza estrema. 

In Italia, sono circa 260 i siti e blog “Pro Ana”, e sono in aumento dal 2006 del 470% (dati Eurispes)!

Ci sono circa 300 mila siti in tutto il mondo che inneggiano alla magrezza del corpo, nei quali si possono trovare metodi, trucchi e consigli per perdere peso e per evitare di sentire il senso di fame. Tra i vari consigli: 

  • bere molta acqua
  • masticare e sputare il cibo (anche esso un disturbo alimentare)
  • il metodo dello “spazzolino da denti”
  • vomitare subito dopo i pasti
  • nascondere il cibo, arrotolandolo in un tovagliolo o nelle maniche
  • scrivere tabelle con le calorie di tutti gli alimenti e seguire la “Dieta Pro Ana”
  • condivisione di foto e contenuti di corpi estremamente magri nelle chat Pro Ana dichiarate

Il ruolo chiave dell’empatia

Il ruolo chiave di questi siti sta proprio nell’aspetto “empatico” della comunicazione: immediata, puntuale, senza filtri.

Gli utenti, infatti, sono guidati da un obiettivo comune, nel quale si riconoscono sentendosi profondamente compresi e appoggiati nella loro scelta verso la magrezza estrema senza nessun tipo di giudizio o di ostacolo.

Anzi, in maniera drammatica vengono incoraggiati e aiutati, e questo rinforza il legame di fiducia con gli altri membri, considerando “nemici” chi ghettizza il loro osannare la magrezza estrema. 

L’ossessione del controllo

Un’ulteriore influenza è quella legata al controllo. Molto spesso le persone affette da anoressia nervosa sono estremamente perfezioniste e vogliono avere il controllo su ogni aspetto della loro vita, specialmente quando si parla di quelli relativi al percorso verso la magrezza.

Ebbene, sui siti “Pro Ana”, appunto, si possono trovare anche delle vere e proprie routine estremamente rigide da seguire, in modo tale da promuovere l’ossessione del controllo estremo come virtù “salvifica”. 

Gli utenti vengono spinti a condividere con tutta la community le foto dei loro progressi in maniera costante, inoltre, per motivare e motivarsi in maniera sempre maggiore sulla scia del “Pro Ana 4ever”.

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La variante “Pro Mia”

La espressione “Pro Mia” è una variante che fa parte sempre della stessa categoria della “Pro Ana”, ma è incentrata non solo al raggiungere lo stato di magrezza desiderato ma anche a promuovere tutti i metodi utilizzati nel disturbo alimentare della bulimia nervosa.

Si passa da metodi e consigli su quali siano i migliori modi per auto indursi il vomito, alle tecniche da utilizzare al momento della abbuffate

Il fulcro principale rimane sempre il raggiungere lo stato di magrezza desiderato, anche se in tal caso questo obiettivo varia in base a quale meccanismo del DCA si reputa vincente, tra anoressia o appunto bulimia. 

*Disclaimer: i siti “Pro Ana” e “Pro Mia” rappresentano una grave minaccia per la salute di tutte le persone con disturbi del comportamento alimentare. Segnala sempre questi siti quando ne hai l’occasione. 


I libri sul fenomeno “Pro Ana”

Sono stati scritti moltissimi libri su questo fenomeno, che è diventato ormai dilagante e davvero preoccupante a livello di prevenzione, ma che vive e persiste da più di 10 anni ormai. 

Uno dei più importanti è “Fenomeno Pro Ana. Una nuova generazione di disturbi alimentari” scritto da Silvia Guerini Rocco, che spicca per la sua analisi approfondita e lucida del fenomeno, senza essere troppo tecnico o scientifico, in modo che possa essere compreso e di facile accesso ad ogni tipo di persona. 

Ecco gli altri libri sul Fenomeno: 

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I pericoli e le polemiche

I fenomeni Pro Ana e Pro Mia, per la gravità delle informazioni contenute nei siti che inneggiano ad esse, desta e continua a destare un’estrema preoccupazione. Specialmente tra i giovani, che sono naturalmente attratti dall’uso della tecnologia in tutte le sue forme e si fidano anche molto dell’aiuto o della comprensione che trovano online su portali e siti dedicati alle “challenge” estreme. 

Le polemiche nascono, infatti, quando questi siti vengono spesso confusi come community che aiutano a combattere la battaglia contro i DCA, al contrario di quello che in realtà sono: una continua istigazione al raggiungere il proprio obiettivo di magrezza indipendentemente dalla salute fisica e psicologica, seguendo proprio comportamenti molto disordinati con il cibo. 

Ma qualcosa si sta muovendo, specie in quelle stesse piattaforme social che hanno dato il via al fenomeno involontariamente.


Anoressie contemporanee

D’altra parte, tali siti sono anche il segno dei tempi “social” nei quali viviamo: la voglia di accettazione da parte della comunità che inizia ad emergere proprio durante l’adolescenza e l’affermazione della propria identità ed indipendenza possono essere molto pericolose nel momento in cui si incontrano siti “Pro Ana” e “Pro Mia”. 

Per tentare di contrastare il fenomeno, del resto, la polizia postale è sempre alla ricerca di queste community, purtroppo estremamente difficili da individuare, poiché spesso aprono e chiudono i siti nel giro di breve tempo cambiando il loro nome e gli indirizzi IP, proprio nel tentativo di non essere individuati. 


Istigazione al suicidio?

Anche per quanto riguarda la parte legislativa, purtroppo la tutela non è completa; nel 2008 è stata presentata alla Camera dei Deputati una proposta di legge che riconosce e punisce il reato d’istigazione al ricorso a pratiche alimentari idonee a provocare l’anoressia o la bulimia.

Ad oggi, tuttavia, questa proposta di legge non è ancora stata convertita in legge, anche se nel 2019 si era parlato di introdurre “l’articolo 580-bis del codice penale, concernente il reato di istigazione al ricorso a pratiche alimentari idonee a provocare l’anoressia o la bulimia”, promosso da Caterina Bini, all’epoca senatrice Pd e Vicepresidente della Commissione parlamentare dell’infanzia e dell’adolescenza. Tuttavia, siamo ancora ad un nulla di fatto (estate 2021).

Nonostante tutto, comunque, è molto importante riuscire a distinguere bene i messaggi che leggiamo e, soprattutto, riconoscere sintomi e segnali in noi (se soffriamo di ansia alimentare di qualsiasi tipo) o nei nostri figli ancora bambini o adolescenti (se siamo genitori preoccupati e ci accorgiamo che qualcosa “non va”).

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