Hai una vita normale. Un lavoro normale, uno stipendio normale, una giornata comoda. Magari convivi e ti senti la regina della casa. Va tutto bene, agli occhi degli altri sei “arrivata”, come a molti piace dire.
Però… perché tra la routine e il ritmo scandito di una corsa in metropolitana conviviamo sempre con i nostri però. Però…. una sera improvvisamente ti ritrovi a piangere. Cosa mi sta accadendo? Sono forse in quei giorni un po così? No. Non si tratta di una sera. Sono molte di più.
E senza pensarci su due volte molli tutto e decidi di partire. Di ripartire. Zero, tabula rasa, un nuovo inizio.
Questa è la storia di Chiara. Me la racconta sul treno da Pescara, di getto, quasi come se le parole uscissero da sole.
Eppure la conosco questa storia. Perché è anche la mia storia. E se la guardi bene è anche un po’ la tua storia. Sia che tu l’abbia vissuta oppure no.
I trentenni. Quelli che Muccino ha ben descritto in tanti dei suoi film. Quelli con i sogni di gloria e con cassetti pieni di desideri mai realizzati. Quelli che ad un certo punto, mentre si convincono che la mediocrità forse non è poi così male, si ritrovano frustrati e con un pugno di mosche in mano. Una macchina, forse. Un mutuo, i più “temerari”. Una aspettativa di famiglia, gli ottimisti.
Chiara, dicevamo. A 21 anni lascia la sua Milano per inseguire l’amore, a Roma, città che la adotta e che la fa sentire a casa. Chiara, che a 23 anni “mette la tesa a posto” e va a lavorare da brava nell’azienda di papà. Chiara, sempre lei, che nel suo stipendio ci sta comoda.
La stessa Chiara che un giorno d’estate, mentre guarda le onde diventare un tutt’uno col suo mare di lacrime, decide di mollare tutto e di ricominciare.
E da quel momento il suo è solo un gradito ritorno. Un erase/ rewind. Ritorno a casa, stavolta quella “reale”, quella nella quale siamo protetti. Dove abitano i suoi sogni, dove ha lasciato il cuore. Chiara decide di investire il suo stipendio sicuro sull’insicurezza. Sull’incertezza scandita solo dal coraggio delle sue azioni, dalla sua scelta “sconsiderata” ma felice.
Perche quando decidiamo di tornare ad aprire il cassetto dei sogni le lacrime spariscono e lasciano spazio alla gioia, alla consapevolezza del percorso obbligato che il nostro cuore ci impone di intraprendere.
Che senso ha svegliarsi la mattina infelici? Non è meglio svegliarsi un po’ confusi ma col sorriso? Quanto non ha prezzo un sorriso?
Chiara riprende a viaggiare, fisicamente e dentro di sè: ed ecco che caos si dirada, la nebbia scompare e la strada è limpida. Tornare ad inseguire il sogno del viaggio, prendere quel patentino di accompagnatrice turistica, progettare i propri itinerari, far viaggiare le persone. Creare da sè il proprio lavoro.
Chiara oggi non ha certezze. Ha solo la sua bellezza, la sua determinazione, il suo cervello.
Ha tutto, in effetti. Deve solo alzarsi, decidere di buttarsi e partire. Perché quando hai un sogno e fai ciò che ti piace fare, i risultati arrivano. Dice, mentre le brillano gli occhi.
E noi siamo certi che sarà così.
C’è una canzone che recita “anche se la strada è insicura andrà tutto bene,
Ce la faremo. Se non ora quando?”
Questa non è solo la storia di Chiara.
È la storia di Tutti noi. Che dobbiamo solo deciderci di buttarci e (ri)partire. Se non ora quando?

Mi chiamo Melania Romanelli e sono una Coach alimentare. Dopo 20 anni di lotta contro il mio disordine alimentare ho vinto la mia battaglia, e oggi aiuto le persone con le problematiche alimentari a vincere questa sfida.
Dal 2019 ho creato il PERCORSO BED LIONS, la prima piattaforma online per combattere le problematiche alimentari con il supporto del coaching e del mentoring, che sta già aiutando centinaia di persone in Italia.
Scopri di più su Melania!