Tra i tantissimi disturbi alimentari – che abbiamo affrontato insieme nel corso degli scorsi articoli – ne esiste uno che assomiglia alla bulimia ma che è qualcosa di diverso: la sindrome del vomiting. Scopriamo insieme tutto ciò che caratterizza questo disturbo alimentare. 


INDICE:


La sindrome del vomiting: cos’è?

Quando pensiamo al vomito pensiamo sempre al meccanismo di compensazione legato alla bulimia nervosa, ovvero alla voglia di eliminare dal corpo tutte le calorie ingerite dall’episodio di alimentazione compulsiva e incontrollata. In tal caso, il vomito è quasi un “obbligo”, un modo per “pulirsi”. 

Nel Vomiting, al contrario, più che vomitare per non prendere peso, la persona mangia in maniera compulsiva proprio per vomitare. 

In tal caso, nella sindrome del Vomiting il piacere nasce proprio dalla sensazione di vomitare.

Chi pratica il Vomiting, quindi, non vomita perché si è appena abbuffato e si sente scoppiare, ma si abbuffa proprio per il piacere di vomitare.


Le 3 fasi del Vomiting

Seguendo la ricerca italiana sulla sindrome del vomiting, questo disturbo alimentare si struttura in tre fasi principali, diventando un vero e proprio comportamento disordinato con il cibo con la reiterazione: 

  • Fase eccitatoria: il desiderio del piacere che deriva dal comportamento si trasforma in azione fisica dell’organismo;
  • Fase consumatoria: si mangia fino a sentirsi completamente sazi;
  • Fase della scarica: è rappresentata dal vomiting.

Una volta che la sindrome da vomiting si è insidiata nella persona come comportamento “vincente” da ripetere, di conseguenza, il problema non è più quello di tenere sotto controllo il cibo, ma la compulsione al piacere del vomitare. Come dice lo psicoterapeuta Giorgio Nardone – colui che ha individuato e coniato “la sindrome del vomiting” – il vomitare rappresenta per il mangiare compulsivo l’unione con un “amante segreto”.

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Il modello di terapia del team di Giorgio Nardone

Una volta dimostrata l’inefficacia dei trattamenti più comunemente utilizzati per l’anoressia nervosa e la bulimia (nonché per l’autolesionismo) applicati nei casi di pazienti che mangiavano e vomitavano, quindi, il team di ricerca portato avanti da Giorgio Nardone e dai suoi collaboratori ha portato alla scoperta di quella che oggi viene chiamata “sindrome del vomito”, o vomiting.

Questo modello si basa sulla conoscenza del problema attraverso la sua soluzione, basato non sul “perché” ma sul “come”. Si è scoperto, infatti, che mangiare e vomitare è un disturbo specifico, una compulsione, un rituale per chi ricerca il piacere estremo. Il trattamento innovativo proposto per sradicare questo disordine alimentare si chiama Terapia Breve Strategica, basata sul cambio radicale dell’abitudine.

La Terapia Breve Strategica

L’obiettivo della terapia all’inizio è quello di sradicare il vomito “piacevole” e poi costruire un sano equilibrio tra la persona e la sua dieta, e tra il soggetto e la sua immagine corporea.

Ad esempio, se mangiare e vomitare è un rito che per le persone è assolutamente piacevole, gli psicologi strategici introducono variazioni in esso, cercando persino di trasformarlo in “tortura”.

In altri casi, invece, si portano i soggetti a mangiare e vomitare sempre meno fino alla estinzione del comportamento, creando “modelli” per godere sempre più del mondo, dei loro rapporti con gli altri e del loro rapporto con se stessi (e non dall’atto di vomitare).

I libri sui DCA di Giorgio Nardone


Vomiting: come uscirne?

A prescindere dalla terapia scelta, comunque, non bisogna mai consigliare alle persone semplicemente di smettere di mangiare e vomitare, perché sappiamo che non potranno farlo senza strategie sostitutive pratiche (lo stesso atteggiamento che promuoviamo nel percorso BED LIONS contro i disturbi alimentari). 

Il vomito è un problema compulsivo basato sul piacere: quello che bisogna fare, dunque è tentare di conoscerlo e cambiarlo dall’interno, utilizzando tecniche che seguono una logica strategica, oltre ad una comunicazione suggestiva e persuasiva per stabilire un rapporto accogliente e amorevole tra la persona e il suo comportamento disordinato con il cibo.

Soffri di Vomiting? Ti rivedi nei comportamenti appena descritti? 

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